sabato 23 settembre 2023

«… io sono buono» (Mt 20, 15)

Brano su cui pregare: Mt 20, 1-16

Grazia da chiedere

Chiedo la grazia di gioire perché Dio è buono con me e di gioire perché Dio mi chiama a essere buono come Lui è buono (Lc 6, 36: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso»)

 

INTRODUZIONE ALLA PREGHIERA

Sono tante le ore della giornata e ognuna contiene una chiamata da parte del Signore. Non si tratta di una chiamata generica, non si tratta di fare qualcosa di indefinito, non si tratta di fare quello che mi sembra giusto, non si tratta di rispondere a occhi chiusi! Si tratta di andare nella sua vigna! «La vigna, …, è simbolo di Israele, del popolo di Dio, perché la vigna è la parte migliore della terra che produce il frutto e il frutto del popolo di Dio che cos’è? È esattamente l’amore fraterno, è dove realizzi l’amore del Padre. Questo è il frutto: l’amore di Dio e del prossimo. E c’è gente che è chiamata fin dall’alba a fare questo frutto. Chi è stato chiamato all’alba? Israele, il credente, la Chiesa, i buoni, i giusti, quelli che fin da giovani, da sempre si sono dedicati con zelo alle cose buone, a fare il bene. Tra l’altro c’è una chiamata ogni tre ore: sono cinque chiamate: una all’alba, una alle nove del mattino, una a mezzogiorno, una alle tre del pomeriggio, una alle cinque; poi alle sei si smetteva il lavoro. Quindi a tutte le ore si è chiamati» (11 maggio 1998, p. Filippo Clerici e p. Silvano Fausti commentano il Vangelo di Mt 20, 1-16, dal sito della comunità di Villapizzone: file:///C:/Users/PC/Downloads/Mt_20,01-16.pdf).

«Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna» (v. 2). Un denaro è ciò che serve all’operaio e alla sua famiglia per vivere un giorno. Nella nostra parabola è quindi la pienezza di vita che Dio ci dona, è il dono della sua stessa vita: Dio ci dona se stesso! «Il Corpo di Cristo» ci viene detto quando ci avviciniamo all’altare per ricevere l’Eucaristia. E, dopo che abbiamo detto il nostro «Amen», il Cristo viene ad abitare in noi! Ma Dio dà se stesso all’uomo in ogni dono: «ogni buon regalo e ogni dono perfetto vengono dall'alto e discendono dal Padre, creatore della luce: presso di lui non c'è variazione né ombra di cambiamento» (Gc 1, 17) e «Altissimu, onnipotente, bon Signore, Tue so’ le laude, la gloria e l’honore et onne benedictione,…» (S. Francesco, Cantico di frate sole).

L’accordo del padrone con quelli delle ore successive è leggermente diverso: «Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò» (v. 4). A quelli dell’alba «un denaro al giorno». A tutti gli altri «quello che è giusto». La conclusione della parabola mi porta a pensare che ci sia una giustizia di Dio che è diversa dalla mia giustizia e dalla nostra giustizia. Padre Ermes Ronchi, nel suo commento a questo Vangelo scrive: «La giustizia umana è dare a ciascuno il suo, quella di Dio è dare a ciascuno il meglio» (https://www.avvenire.it/rubriche/pagine/la-giustizia-del-padre-e-dare-il-meglio-a-ciascuno). E se, all’inizio, mi ritrovo un po’ disorientato e viene voglia anche a me di mettermi a mormorare: «Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo» (v. 12), poi, guardando meglio e soprattutto spostando lo sguardo su Dio, mi accorgo che è proprio giusto così! Dio, infatti, non può fare diversamente: cosa può darti Dio più di tutto se stesso? E se la vita piena di Dio è essenziale per ogni uomo, è mai possibile che a qualcuno Egli ne dia di meno e a qualcun altro di più?

«… io sono buono» (v. 15). Mi colpiscono queste tre parole contenute nel versetto 15. Dio è buono e dona tutto se stesso a chi risponde alla Sua chiamata, anche all’ultima chiamata! Desidero gioire di questa Sua bontà e desidero riconoscere che, prima di tutto, la bontà di Dio è bontà verso di me, che a volte mi convinco di essere ormai stabilmente operaio della prima, o della seconda, o della terza ora, ma che in realtà torno e ritorno continuamente tra quelli dell’ultima ora…

 

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

-        Ora rileggi il brano biblico; cerca di capirlo, soprattutto per come ti è stato spiegato: cosa dice il brano in sé?

 

-        Fai presente la tua vita quotidiana, le tue situazioni, quello che sei…; rivedi tutto a partire dal brano biblico: cosa dice a te?

 

-        COME TI TOCCA quello che comprendi? Quale sentimento ti suscita?

 

Dialoga con il Signore ed esprimi ciò che desideri dirgli

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