Grazia da chiedere
«Va’ a lavarti
nella piscina di Siloe» (v. 7). L’ascolto e l’obbedienza alla
parola di Gesù aprono una via nuova e una vita nuova all’uomo cieco dalla
nascita che aveva conosciuto solo quel tipo di vita. Il primo segno compiuto da
Gesù a Cana ci mette sulla via giusta per la vita nuova, per la gioia piena: «Sua madre disse ai servitori: “Qualsiasi
cosa vi dica, fatela”» (Gv 2, 5).
«L’uomo che si
chiama Gesù …» (v. 11). Semplice semplice essere
testimoni delle opere di Dio: basta ripercorrere il nostro vissuto non alla
ricerca dei castighi, ma alla ricerca delle grazie ricevute da Dio, che compie
solo il bene. Nel libro del profeta Osea troviamo queste parole pronunciate da
Dio: «… il tuo frutto è opera mia»
(Osea 14, 9). Considera come tutto il bello, il buono, il giusto che offri e
che ricevi nel tempo della vita è «tuo»,
ma allo stesso tempo è «opera di Dio»!
«Lo hai visto: è
colui che parla con te» (v. 37). Chi è Dio? È colui che parla
con me! Ed è così fin dall’inizio: «Dio
li benedisse e Dio disse loro …» (Gen 1, 28). Se Dio è colui che parla con
me, l’essere in ascolto di Dio genera l’atto di fede. Se non ci si mette in
ascolto, si può essere testimoni di un miracolo compiuto da Gesù e non credere
in lui: «Quest’uomo non viene da Dio,
perché non osserva il sabato» (v. 16).
Bravo Don come sempre
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