venerdì 13 novembre 2020

Fuoriclasse

Eremo di San Leonardo, ricostruito da padre Pietro, sicuramente un fuoriclasse

«Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca,…» (Lc 17,26-27).

Noè non mangiava, non beveva, non prendeva moglie,…?
Certo che mangiava, beveva e prendeva moglie!
Noè aveva una famiglia: «Entrerai nell’arca tu e con te i tuoi figli, tua moglie e le mogli dei tuoi figli» (Gen 6,18).
E allora cos’è che faceva di speciale?
«Noè era uomo giusto e integro tra i suoi contemporanei e camminava con Dio» (Gen 6,9). E ancora: «Noè eseguì ogni cosa come Dio gli aveva comandato: così fece» (Gen 6,22).

Noè e quelli come Noè sono dei fuoriclasse!

Chi è il fuoriclasse?
Quello che fa le cose ordinarie in modo straordinario!

Noè mangia, beve, prende moglie, lavora, sta con i figli, sta con gli amici, prega, compra, vende, pianta, costruisce,… vive sapendo che la sua vita è nelle mani di Dio! Noè sa che tutte le scelte e tutte le azioni hanno sapore solo se compiute per amore di Dio e per amore del prossimo!
Noè compra, vende, pianta, costruisce in modo che ognuna delle sue azioni sia giusta agli occhi di Dio!
Noè cammina con Dio!
Così agli occhi del mondo, Noè e quelli come Noè sono dei fuoriclasse!

Quando andavamo al camposcuola, don Luciano ci raccontava sempre la storia di tre muratori. Provo a scriverla qui, così come la ricordo dopo tanti anni.
C’erano tre muratori che stavano lavorando sotto il sole.
Il primo brontolava per la fatica che stava facendo, lavorava di malavoglia e si rivolgeva ai suoi compagni in modo rabbioso e sgarbato. Il secondo lavorava tutto preso dal suo compito pensando solo al guadagno che ne avrebbe ricavato. Il terzo lavorava con molta cura e cantava lieto. Al momento della pausa, i primi due chiesero al terzo: «Come mai sei sempre contento e canti nonostante la fatica?». Ed egli rispose sorridendo: «Sono contento perché stiamo costruendo una cattedrale!».

Dov’è fisso il nostro cuore? Dov’è fisso il cuore di Noè?
Mi viene in mente una parola di San Paolo ai Galati: «Sono stato crocifisso con Cristo, 20e non vivo più io, ma Cristo vive in me. E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me» (cfr. Gal 2,19-20).

Noi cristiani siamo nella stessa condizione di San Paolo in virtù del Battesimo che abbiamo ricevuto!!!

Quando siamo bambini desideriamo essere fuoriclasse, persone che si distinguono per il loro talento. Poi crescendo ci accorgiamo che essere fuoriclasse è veramente a portata di mano e che per distinguersi dalla massa basta veramente poco.
Eppure la massa ci attrae e, se non vigiliamo, ci ritroviamo a essere fotocopie di altri, rassegnati a non realizzare il desiderio più grande: essere fuoriclasse.

Ma a un certo punto incontriamo Gesù. Egli ci chiama e ci rivela la via della santità! Di nuovo si riaccende il nostro desiderio! Con Gesù sentiamo di essere perle preziose, pezzi unici per i quali Dio dona tutto se stesso, tutta la sua vita!
Con Gesù sentiamo che possiamo prendere sul serio il nostro desiderio di essere fuoriclasse!

Mettiamoci a seguire Gesù sulla via del Vangelo che significa mangiare, bere, prendere moglie o marito, consacrarsi, pregare, comprare, vendere, piantare, costruire, guidare, stare con i figli, stare con gli amici,… vivere e fare ogni cosa per amore di Dio e per amore del nostro prossimo!

Mettiamoci a seguire Gesù, cioè cominciamo a camminare con Dio, come faceva Noè! Ci scopriremo fuoriclasse, membri della Chiesa, una squadra composta di tantissime persone che l’ordinario lo vivono in modo straordinario!!! [dGL]

Nessun commento:

Posta un commento