Le reliquie di Santa Bernadette sono
appena ripartite dopo le giornate di preghiera nella Cattedrale di San
Benedetto del Tronto.
Sono arrivato tardi, ma la
folla è ancora sul sagrato.
Sembra la banchina del porto quando il
transatlantico parte per la traversata oceanica e i parenti lo guardano
prendere il largo e accompagnano con gli occhi i loro cari che, piano piano,
si allontanano.
C’è già nostalgia di una presenza amica,
silenziosa, discreta, semplice e umile.
Un flusso continuo di persone in questi
giorni è passato davanti all’urna che contiene le reliquie di Santa Bernadette
e davanti all’immagine della Madonna di Lourdes.
Ognuno ha affidato alla Vergine Maria e
a Santa Bernadette le sue intenzioni di preghiera, raccomandando le persone più
care e chiedendo la guarigione del corpo e dello spirito.
Vedere la gente che prega è bellissimo.
La delicatezza dei gesti, la devozione
nel sussurrare parole sante, gli occhi lucidi per la commozione, una carità che
si ravviva e s’esprime con un’attenzione e una cura amorevole per anziani e
ammalati,...
Lunedì pomeriggio mi sono commosso nel vedere due persone anziane, forse marito e moglie, sostenersi a vicenda sulla via
della Cattedrale e compiere il loro piccolo pellegrinaggio. L’altare ormai era
vicino e loro camminavano, lenti e contenti!
«La santità ci attira a sé», ho pensato mentre dal
fondo della chiesa, presentavo all’umile suora di Nevers le mie preghiere e le
parlavo di tante persone bisognose di una carezza da parte di Dio. [dGL]
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