Prima di celebrare la Messa nella Cena
del Signore, ho dato uno sguardo all’omelia che il Papa ha pronunciato nella
Casa Circondariale “Regina Coeli” in Roma. Oltre al testo dell’omelia, ho
trovato nella pagina del sito internet anche altre parole dette dal Papa durante la celebrazione.
Sono rimasto molto colpito dall’introduzione al gesto dello scambio della pace:
«E
adesso, tutti noi – sono sicuro che tutti noi – abbiamo la voglia di essere in
pace con tutti. Ma nel nostro cuore ci sono tante volte sentimenti
contrastanti. È facile essere in pace con coloro a cui vogliamo bene e con
quanti ci fanno del bene; ma non è facile essere in pace con quelli che ci
hanno fatto torto, che non ci vogliono bene, con i quali siamo in inimicizia.
In silenzio, un attimo, ognuno pensi a coloro che ci vogliono bene e a cui noi
vogliamo bene, e anche ognuno di noi pensi a coloro che non ci vogliono bene e
anche a coloro a cui noi non vogliamo e anche – anzi – a coloro su cui noi
vorremmo vendicarci. E chiediamo al Signore, in silenzio, la grazia di dare a
tutti, buoni e cattivi, il dono della pace».
E così, durante la Messa celebrata in
Duomo, prima di invitare le persone a scambiarsi la pace, ho pronunciato le stesse parole del Papa lasciando, come lui suggerisce, un attimo di silenzio.
Mi sono sorpreso ad ascoltare il
silenzio che si è creato nell’assemblea.
Forse ieri sera (Giovedì Santo) il gesto abituale
dello scambio della pace ci ha colti di sorpresa e ci ha fatto intuire l’importanza
della fraternità vissuta qui e ora, col fratello che nell’assemblea sta al
nostro fianco e con ogni fratello che possiamo incontrare!
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