Il Vangelo di Lazzaro e dell’uomo ricco
racconta il desiderio di ogni uomo: la fraternità. L’indifferenza e l’egoismo
anestetizzano questo desiderio e portano l’uomo a convincersi della sua
autosufficienza, del suo bastare a se stesso.
Così il ricco, immerso nei suoi
banchetti, mi appare come un uomo solo, circondato di cose, intorpidito dal
consumo dei suoi beni. Sembra trovare nei banchetti tutta la vita di cui ha
bisogno, ma in realtà è già morto.
Non c’è un uomo accanto al povero
Lazzaro.
Egli sta alla porta e mi ricorda com’è
importante riconoscere in ogni uomo un fratello: è importante per lui, perché
potrà ricevere la mia carità, ma è ancora più importante per me, perché la
carità mi salva dalla morte!
L’antifona d’ingresso della messa di
oggi dice così:
«Scrutami, o Dio, e conosci il mio
cuore; vedi se percorro una via di menzogna, e guidami sulla via della vita»
(Sal 138/139,23-24).
Tu mi conosci, Signore; l’ascolto della Tua
Parola mi liberi dall’indifferenza e dall’egoismo perché, imparando a farmi
prossimo, mi lasci guidare da Te sulla via della vita!
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