Il commissario, seduto dietro la scrivania
del suo ufficio, passava in rassegna i fogli con i verbali degli interrogatori.
Le indagini erano bloccate da giorni. Era quello che poteva dirsi un punto
morto. Aveva seguito il filo degli indizi, ma a un tratto esso si era come
spezzato e lui era rimasto con un capo in mano e ora non sapeva come andare
avanti.
Che fare?
Il commissario Maigret sarebbe entrato in
un locale affollato e, seduto a un tavolo, avrebbe passato un po’ di tempo a
guardar vivere la gente, in attesa di una ispirazione.
Ma a lui i locali affollati non piacevano:
gli confondevano le idee …
Il telefono cominciò a squillare.
«Saranno i soliti
giornalisti a caccia di notizie», disse tra sé.
Infastidito, si alzò dalla sedia
dirigendosi meccanicamente verso la porta.
Uscì dal commissariato.
«Succede sempre
così: quando non sai che pesci pigliare, tutti a cercarti per avere delle
risposte e tutti a pretendere di averle subito!», brontolava lungo
la via.
Entrò in un parco e si sistemò su una panchina,
all’ombra di un olivo. [dGL]
Nessun commento:
Posta un commento