venerdì 14 agosto 2015

Mulini a vento

Quando don Chisciotte e Sancio attraversarono il nostro paese, io ero poco più che ventenne. Affascinato dalle loro figure e da quello che avevo sentito raccontare di loro, decisi di seguirli e diventare un cavaliere errante. Non fu difficile procurarmi un’armatura, uno scudo e una lancia: il nostro paese era famoso per l’abbondanza di musei e ogni museo aveva il suo deposito. Lì trovai parecchie armature in buono stato. Ne scelsi una delle mie dimensioni e la provai. Ero un po’ impacciato nei movimenti, ma col passare del tempo mi sarei abituato.

Nella stalla di mio padre c’erano quattro cavalli. Sellai quello più vecchio e malandato: non era più adatto al lavoro nei campi e nessuno ne avrebbe sentito la mancanza.

Ormai tutto era pronto per la partenza.
Salutai i miei familiari dicendo loro che abbracciavo la vita dei cavalieri erranti e che sarei andato in giro per il mondo a combattere le ingiustizie e a difendere i più deboli. Non mi mancava, infatti, il coraggio; né mancavano le imprese da affrontare e i mulini a vento da sconfiggere.

Di buon mattino mi presentai a don Chisciotte chiedendogli di poter condividere con lui la via: avrei messo al suo servizio il mio braccio. Mi accolse con un sorriso benevolo e, a causa della mia giovane età, fu generoso nelle raccomandazioni e nella presentazione dello stile di vita di un cavaliere errante.

Sono passati alcuni anni da quel primo incontro e di avventure ne abbiamo vissute tante. Nonostante le proteste di persone molto ragionevoli, che mi consigliavano di tornare sui miei passi e di smetterla di fare battaglie contro i mulini a vento, non ho mai pensato di tornare indietro. Anzi, stando con quel prode cavaliere, ho scoperto che normalmente i mulini a vento sono utili all’uomo: macinano il grano per fare la farina con cui si prepara il pane e tante altre cose buone. Quindi, non c’è motivo di combatterli.

In verità, non è contro quei mulini che carichiamo lancia in resta, ma contro quelli che, sotto le sembianze dei mulini a vento, nascondono giganti pericolosissimi. Non è facile riconoscerli: tutti gli uomini comuni vedono semplici mulini a vento e ci prendono per matti. Ma allo sguardo esperto di noi cavalieri, essi si rivelano per quello che sono. E, allora, bisogna fermarli a tutti i costi perché tra le loro macine finiscono idee, talenti, progetti, sogni e desideri di tante persone buone e tutto viene ridotto in polvere.

Combattendo contro i falsi mulini a vento, abbiamo spezzato innumerevoli lance e il più delle volte, sconfitti e ammaccati, ci siamo ritirati in alberghi e ostelli, cercando cure e ristoro. Ma questo è il nostro dovere di cavalieri erranti e per nulla al mondo ci ritireremo a vita privata finché nel braccio avremo la forza per liberare gli uomini dalla stretta dei giganti! [dGL]

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