sabato 21 giugno 2014

Ricordo

L’omelia di padre Mario termina con qualche parola su padre Marcellino, il suo confratello per tanti anni parroco della comunità di San Giuseppe e San Michele Arcangelo.

Mentre lo ascolto, ripenso al vecchio frate conosciuto due anni fa in occasione della Messa per la festa di San Giuseppe. Difficile dimenticare l’impressione di mitezza e tenerezza che ho ricevuto da lui quando mi ha stretto la mano, accogliendomi con gioia nella sua chiesa.

Oggi a parlare di lui non sono soltanto i suoi confratelli cappuccini, giunti per l’occasione dal Convento; in chiesa ci sono anche molte parole viventi: sono le pecorelle del gregge che gli era stato affidato. Tutte raccolte nell’ovile a un anno dalla sua morte, testimoniano la gratitudine e l’affetto al loro pastore.

Padre Marcellino è stato parroco, s’è preso cura delle pecore che il Signore gli aveva affidato e le pecore hanno ascoltato la sua voce e gli si sono affezionate, hanno ricevuto da lui l’annuncio del Vangelo, i sacramenti, benedizioni, catechesi, insegnamenti di vita, parole di correzione e di conforto e persino consigli per il lavoro nei campi.

Forse alcune pecorelle, crescendo o invecchiando, si sono allontanate dalla Chiesa, ma a tutte è rimasto un buon ricordo di quell’uomo di Dio povero, con la barba bianca e il saio marrone, appassionato discepolo di Cristo e per questo fedele custode del gregge.

L’incontro con padre Marcellino è stato per molti inizio di un cammino di conversione e di crescita umana e spirituale; il suo ricordo è oggi occasione di incontro con Cristo e con i fratelli. [dGL]

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