domenica 25 settembre 2011

Un uomo aveva due figli…

XXVI Domenica del Tempo Ordinario [Mt 21, 28-32]
Siamo all’interno di una casa, di una famiglia, di una relazione di paternità. Il padre e due figli. La relazione si esplicita in una richiesta: «Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna». La proposta è per tutti e due i figli. Entrambi sono messi di fronte a una richiesta che vale per l’oggi. Oggi incontri il padre e oggi egli ti propone di andare a lavorare nella vigna. Ti chiede di collaborare con lui, ma anche di gioire insieme per il buon vino! 
Le risposte sono differenti e ci rappresentano bene con i nostri slanci di generosità, i nostri propositi, le nostre resistenze e le nostre pigrizie, ipocrisie e falsità. I due rappresentano ciascuno di noi! La parola del Padre produce un effetto nel cuore di chi ascolta, nel cuore docile, nel cuore di chi, per qualche motivo sta aspettando o attende qualcosa; una possibilità di salvezza, di redenzione, di guarigione da una malattia o da qualche peccato. 
Così, i pubblicani, le prostitute, i ladroni,… che in principio si erano allontanati dalla retta via, ascoltano e, colpiti dalla parola e dalla vita di Giovanni (non era un uomo vestito con abiti di lusso, né una canna sbattuta dal vento) o dall’incontro con Gesù, scoprono di essere fatti per la VITA BUONA, si pentono e si convertono (vocazione di Matteo – Mt 9, 9; incontro con Zaccheo – Lc 19, 1-10; incontro con la peccatrice – Gv 8, 1-11; pentimento di Pietro – Lc 22, 61-62; dialogo con il buon ladrone – Lc 23, 42-43; …). 
L’oggi dell’incontro con Gesù rinnova la vita e libera dalla schiavitù del peccato ricostruendo anche la dignità dell’uomo. Quando scegliamo di intraprendere il cammino di sequela, ci affidiamo totalmente a Lui e abbandoniamo tutto ciò che ci rende schiavi. Abbandoniamo, dunque, con decisione la strada del peccato, che ci allontana da Dio e dal prossimo, e seguiamo con gioia il Signore!

Il Tuo Spirito, Signore, ci renda docili alla Tua parola e ci doni gli stessi sentimenti che sono in Cristo Gesù (preghiera di colletta). [dGL]

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