Seduto sotto il monumento al gabbiano Jonathan, mentre mi lascio cullare dalla voce del mare che si frange sugli scogli, osservo l'opera di un amico scultore e penso a questi primi mesi di sacerdozio; alle persone incontrate, ai sorrisi affettuosi degli amici, alle esperienze vissute, all'Eucaristia, centro di ogni giornata,... Lo sguardo si sofferma su quell'inginocchiatoio immerso nelle onde e il pensiero va al desiderio di comunione che anima l'uomo creato a immagine e somiglianza di Dio. Le onde di un mare in tempesta si placano in Lui e il cuore trova pace e consolazione tra le braccia di Colui che è Amore. Quanto è importante custodire la Sua presenza; continuare a camminare cercando di scoprire il Suo passaggio nella vita ordinaria; rendere grazie per il mondo che per noi Egli ha creato; rilucere di Lui! [dGL]
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