La
foto che ho scattato e pubblicato non rende bene l'idea dei colori e delle
luci, ma va bene così: infatti se fosse stata una foto in alta definizione, tu
saresti stato tentato di non uscire dallo schermo del tuo smartphone o pc...
Invece
con una foto come questa, al massimo ti può venire voglia di scrivere nei
commenti: «Ma non la potevi fare più da
vicino?», oppure: «Ma così non si
vede niente», oppure...
Sono
sicuro che invece tu non scriverai un commento, ma cercherai il modo e il tempo
per venire in chiesa a vedere da vicino questi due alberi di Natale che i
catechisti dell'Azione Cattolica hanno pensato e realizzato non solo per farti
dire: «Che bella idea!», oppure: «A me questa idea non piace per niente»,
ma per farti fare anche un'esperienza diretta di vita e di morte.
Sì.
Perché, guardando da vicino le decorazioni di questi due alberi, ti accorgerai
che sui rami ci sono delle foto e che i rami non sono uguali: un albero ha i
rami secchi perché dove mancano giustizia e pace, dominano guerra, prepotenza,
violenze, dispetti, invidie, gelosie, cattiverie,... e tutto secca e tutto
muore.
Dove
invece ci sono giustizia e pace, l'albero è vivo, ma anche le persone sono vive
e ricevono e donano vita, amore, gioia, fraternità, solidarietà, libertà, pace!
E
allora questi due alberi nella nostra chiesa parrocchiale stanno lì per
invitare te e me a fare memoria del grande dono che il Signore ci fa: il dono
della pace. Si tratta di un dono universale, un dono per tutti gli uomini.
E
tu e io, che lo sappiamo, possiamo scegliere di custodire, difendere, donare,
ravvivare, accrescere il dono della pace, oppure possiamo fingere di non
saperlo e vivere la nostra vita e le nostre relazioni come se quel dono non lo
avessimo ricevuto, o come se ci fossero persone che non hanno diritto alla pace
e quindi possono essere oppresse, maltrattate, offese, emarginate, rovinate,
schiacciate, abbandonate, uccise,...
Questi
due alberi, nel tempo di Avvento e di Natale ricorderanno a te e a me di
pregare sempre e incessantemente dicendo: «Vieni, Signore, re di giustizia e di
pace!».
don Gian Luca e i catechisti

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