S’è appena conclusa l’Assemblea Diocesana dell’Azione Cattolica. Sui social cominciano a girare le foto di una bella giornata di fraternità vissuta all’interno dell’Auditorium Pacetti.
Cerco l’immagine che mi ha colpito di più ma non la trovo: a un certo punto dell’Assemblea, in prima fila ho visto una bambina che dormiva beata. Subito mi sono detto: «Questa è l’Azione Cattolica!».
E mi s’è riempito il cuore di tenerezza!
Uno potrebbe
dire: «E cosa c’è di speciale? La comodità delle poltrone, il tepore
della sala e la pacatezza degli interventi l’hanno fatta addormentare».
A me piace pensare, invece, che quella
bambina con noi s’è sentita amata e custodita come a casa: non aveva nulla da temere
perché era tra amici. E così inizio il nuovo triennio con la certezza che l’Azione Cattolica è una casa dove posso stare
tranquillo, posso addormentarmi, non ho bisogno di vegliare in armi per essere pronto
a difendermi. L’Azione Cattolica è una casa dove mi sento custodito
come un bimbo in braccio alla mamma, o come la bambina che dorme in prima fila.
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