Cari genitori,
siamo arrivati al termine del percorso
di catechesi che per certi aspetti, nelle nostre due comunità, somiglia alla scuola dell’obbligo.
Scusate se mi esprimo così, ma in
questi anni mi sono reso conto che la catechesi rischia di essere percepita
come un’ora di scuola: forse perché è presentata male, forse perché il metodo è
scolastico, forse perché si prendono le presenze, forse perché se non ci vado,
poi il prete non mi fa fare la cresima (se non vado a scuola, non posso
prendere il diploma), …
E mi fa bene scherzarci sopra, perché
altrimenti ci sarebbe da rattristarsi a considerare come abbiamo ridotto la più
bella avventura che potesse capitarci di vivere: l’incontro con Gesù, l’Amico.
Non posso negare che a volte sia un peso
andare alla dottrina, che a volte sia davvero meglio restare a dormire o
davanti al computer, che possa sembrare più produttivo impiegare il tempo
praticando in modo serio qualche sport, ...
E dunque oggi sono contento che sia
quasi finita la scuola!
Sono contento come uno scolaro che sta
sistemando la borsa prima del suono dell’ultima campanella!
Sono contento, ma anche cosciente che
presto bisognerà decidere come continuare.
A ottobre, se vorranno, i vostri figli
potranno iscriversi all’Università.
Non ho da proporre niente meno di questo
a persone che hanno la maturità giusta per affrontare da cristiani la vita.
Ho detto: «Se vorranno».
Vuol dire che liberamente sceglieranno
se continuare a stare con Gesù per approfondire l’amicizia con Lui, o
preferiranno mantenere da Lui le giuste distanze, perché Gesù non prenda troppe
iniziative personali e gli trasformi radicalmente la vita.
Altrimenti
può capitare che qualcuno scelga di diventare prete, o suora,…
Sappiate, però, che in ogni caso sarò
felice di vedere loro e voi, sia che veniate a messa tutte le Domeniche, sia
che veniate in chiesa saltuariamente o per qualche occasione particolare!
Sarò felice come quando mi capita di
incontrare quei bambini che negli anni ho battezzato e li vedo grandicelli che
muovono i primi passi, sostenuti dalle braccia sicure dei loro genitori.
Anche adesso, cari genitori, pur avendo
avuto bravi catechisti e catechiste, e aver vissuto belle esperienze formative,
i vostri figli non sanno tutto della vita. Hanno bisogno del vostro aiuto,
della vostra guida sapiente per poter prendere confidenza col mondo. Non
fategli mancare la vostra presenza. Ne hanno davvero bisogno!
Dal 13 settembre, non ci saranno più
pagelle o premi per i più meritevoli.
Ci sarà la gratuità della risposta di
ciascuno di loro e di voi alla gratuità di Dio che fin dall’inizio ci ama. E
l’amore è sempre gratuito, è sempre senza condizioni, …
Buon cammino con Gesù, a voi e ai vostri
figli!
don Gian Luca
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