martedì 21 ottobre 2014

Alla presenza di Dio

«Nelle tue mani è la mia vita» (sal 15,5).

Cinque anni fa in seminario la mia classe ha scelto di abitare in questo versetto del salmo 15.

Seminaristi del quinto anno, non sapevamo ancora dove il Signore ci avrebbe condotto per annunciare il Vangelo, ma avevamo intuito che soltanto la fede in Lui ci avrebbe sostenuto nella scelta definitiva dell’ordinazione e nella missione che ci sarebbe stata affidata.

Ora sono qui a considerare come quel motto sia davvero un ramo robusto e frondoso sul quale trovare rifugio. Se manca la fede nel Signore, diventiamo incapaci di fare anche le cose più elementari; pur essendo marinai esperti nell’arte della navigazione, preferiamo rimanere a riva non potendo escludere l’eventualità di una tempesta.

Forse si tratta di un versetto che molti cristiani hanno appeso ben in vista nelle loro case per dare il giusto valore alle cose e pronunciare con fiducia parole come «fedele sempre», «nella gioia e nel dolore», «nella salute e nella malattia», «tutti i giorni della mia vita».

Nella povertà e nell’abbondanza, nella buona e nella cattiva sorte, l’uomo di fede fonda la propria paziente speranza su questa verità: nelle tue mani è la mia vita, o Dio. E, facendo questo, non rimane deluso, ma anzi sperimenta una gioia piena alla presenza di Dio. [dGL]

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