sabato 1 luglio 2017

Dal libro "Il Vangelo del contadino", di don Primo Mazzolari

«Quando Gesù nasce, gli angeli cantano in cielo, la Vergine e Giuseppe l’adorano in terra.
Dopo, verranno i pastori chiamati dall’angelo.
Nessun cenno ai contadini della stalla.
Che l’evangelista non li abbia ricordati per una di quelle dimenticanze di cui la povera gente non s’offende?
I cronisti dei fatti mondani sanno quale grosso guaio corrono se lasciano fuori un nome.
Al contadino non importa.
Egli è sempre presente ad ogni grande avvenimento della storia, ad ogni schiudersi di una nuova epoca: sempre presente, col suo patire silenzioso, con la sua preghiera, con la sua fatica.
Non si fa storia senza di lui, non si ricostruisce senza di lui, non si resiste senza di lui.
È l’uomo di tutte le trincee, di tutte le avanzate, di tutte le battaglie».
[Tratto da Il Vangelo del contadino, di don Primo Mazzolari, edizioni La Locusta, Vicenza, pp. 22-23]

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