martedì 7 febbraio 2017

Il tempo di fermarsi e VERIFICARE

Una notte su una strada di campagna ho incontrato una figura spettrale che attraversava la strada riflettendo la luce dei miei abbaglianti. La curiosità mi ha fatto rallentare fino a fermarmi per osservare meglio e prendermi il tempo necessario per capire che non si trattava di un fantasma o di una strana creatura, ma di un istrice.

Così può capitare anche nel mondo dell'informazione: si garantisce al lettore di avere l'occhio di bue costantemente puntato sull'attualità, si forniscono informazioni con la pretesa di far luce sulla verità e, quasi automaticamente, si ottiene di essere creduti. Ma, poi, se il lettore ha modo di approfondire e verificare le notizie, si accorge della scarsa attendibilità delle informazioni e impara a diffidare di chi spaccia l'apparenza presentandola come la verità.

Non serve, infatti, avere in dotazione fari potentissimi, se non si è capaci di rallentare per vedere bene ciò che i fari illuminano. Non serve illuminare a giorno, se poi non si è capaci di andare a passo d'uomo per approfondire ciò che si vuole raccontare. Non serve tenere accesi gli abbaglianti, se poi non si è capaci di fermarsi a contemplare la realtà per verificare se quello che ci è parso di capire è la verità o abbiamo preso un abbaglio...
Se si tengono accesi i fari, ma non si modera la velocità, si rischia di infangare più che chiarire, di sporcare più che rivelare, di confondere più che informare.

«Buona scrittura agli scrittori», allora, ma soprattutto: «Buona verifica delle fonti d'informazione a noi lettori!». [dGL]

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