lunedì 11 agosto 2014

La risposta è una sola: Gesù Cristo nostro Signore

Avevo scritto un discorso, fratelli, ma non ve lo leggerò, perché voglio farvi una domanda: «Che cosa siete venuti a fare qui? E che cos’è tutto questo incenso? E perché vi siete messi gli abiti più belli?». Siamo qua, ora, per festeggiare dei giovani che abbracciano la croce di Cristo, che promettono di aiutarlo a sostenerla. È un momento a cui si arriva percorrendo strade diverse, accidentate, seguendo la sola luce che illumina il buio della notte, la fiaccola della Divina Provvidenza. È scritto che il Signore è la lampada; è scritto che ciascuno di noi lo sogna nella notte e va a cercarlo appena giunge il mattino. Questo hanno fatto i giovani che avete davanti per arrivare alla cerimonia di oggi e questo fa chi consacra la sua vita a Cristo: abbandona la donna amata, dimentica gli amici, delude il padre e lascia sola la madre, saluta le superbie del mondo, le ricchezze, gli agi, la patria stessa; eppure non è solo, non è più solo: ovunque egli vada ha con sé la donna amata, l’amico, la madre, il padre, la patria, perché in Cristo è la casa, in Cristo è il riposo, l’avventura, la pace; perché le domande sono infinite, ma la risposta è una sola: Gesù Cristo nostro Signore. [sermone tratto dal film Sant’Antonio di Padova, 2002]

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