lunedì 24 settembre 2012

«All’aurora ti cerco» (Sal 62, 2)

Questo versetto tratto dal salmo 62 dovrebbe imprimersi nel cuore del discepolo perché gli ricorda continuamente il motivo del suo camminare dietro Gesù. Non è per conquistare una posizione di rilievo, né per ricevere riconoscimenti, saluti e onori nelle piazze, né per essere servito.

A muovere il discepolo è qualcosa di molto più profondo ed essenziale: il riconoscimento di un desiderio, di un bisogno, di una necessità simile alle necessità fisiche…

Il salmista lo descrive con un’immagine molto efficace: la terra assetata.

E così non possiamo rinunciare a prendere coscienza di ciò che ci fa vivere: «O Dio, tu sei il mio Dio, all’aurora ti cerco, di te ha sete l’anima mia, a te anela la mia carne, come terra deserta, arida, senza acqua» (Sal 62, 2). [dGL]

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