Ieri pomeriggio ho visto due ragazzini
uscire di casa con un pallone sottobraccio e il primo pensiero che m’è venuto è
stato: «Chissà dove andranno a fare danni?».
Subito mi sono ripreso: «Ma che vai a
pensare? Sono solo due ragazzini. Vanno a giocare!».
E non c’era davvero motivo di pensar
male: era la prima volta che li vedevo e avevano un’aria tranquilla e
amichevole. Eppure il primo pensiero è stato questo.
Come mi s’è inquinato lo sguardo e il
sentimento al punto da non vedere nei bambini una speranza ma una potenziale
minaccia?
Me lo sono chiesto e continuo a
chiedermelo.
Probabilmente è l’influenza di quello
che vedo e sento tutti i giorni nelle strade o nei telegiornali. Episodi reali
che mi spingono poi a pensare che quasi tutti siano animati da cattivi
sentimenti o potenziali teppisti.
È stato salutare quel campanello
d’allarme: «Com’è il mio sguardo verso l’altro?». Non lo conosco, ma già parto
col sospetto o con la paura di quello che potrebbe fare, o essere. E m’accorgo
che questo modo di vedere e pensare danneggia la speranza e aumenta la mia
tristezza e il mio malumore.
Qualche giorno fa, ho celebrato il
funerale di una signora novantottenne e la prima lettura terminava con il
versetto «grazia e misericordia sono per
i suoi eletti» (Sap 3, 9). “Eletto” vuol dire amato, e amato è ogni uomo – questo
credo come cristiano («Gloria a Dio nel
più alto dei cieli e pace in terra agli uomini, che egli ama» Lc 2, 14).
«Grazia
e misericordia sono per i suoi eletti», vuol dire che grazia e misericordia mi
sono donate da Dio che mi ama. Me ne accorgo sempre? Dalla mattina alla sera cerco
grazia e misericordia? Mi nutro di grazia e misericordia? Mi alleno a
riconoscere quanta più grazia e misericordia possibile?
E da lì, non so perché, m’ha trafitto un
pensiero legato alle ultime ore della defunta: «Chissà quale sarà stato l’ultima
cosa o l’ultima persona su cui si è posato il suo sguardo prima di andare in
Paradiso? Per chi sarà stato il suo ultimo pensiero? A chi avrà rivolto la sua
ultima parola? E quale sarà stata?».
Ma l’ultimo sguardo, l’ultimo pensiero,
l’ultima parola, l’ultima carezza, l’ultimo bacio,… può essere ogni sguardo,
ogni pensiero, ogni parola, ogni carezza, ogni abbraccio, ogni bacio,… Come
faccio a sapere quale sarà l’ultimo? L’ultimo potrebbe anche essere il primo!
Nessun commento:
Posta un commento