giovedì 19 maggio 2022

… perché Gesù è di tutti – don Primo Mazzolari

            «Con questo foglio vengo a trovarvi in un momento più favorevole; dopo cena, accanto al fuoco, o nella stalla, in una giornataccia di pioggia o di neve.
Un tempo veniva il cantastorie a distrarvi: presto verrà la radio: intanto ci vengo io.
Mi siedo in un angolo del vostro focolare o sopra uno scagno della vostra stalla e incomincio…
Una storia, la storia più bella, più vera, sempre nuova: la storia di Gesù.
Stavolta non ve la legge il prete, ma il contadino che la grazia ha voluto prete, ma che continua a vedere e a sentire e a leggere il Vangelo col suo cuore di contadino.
Badate: il Vangelo non è un libro di classe, perché Gesù è di tutti; per i contadini e per gli operai, per i borghesi e per i nobili, per i padroni e per i salariati, per i ricchi e per i poveri.
Per tutti. Ve lo ripeto, perché troppi lo dimenticano. Ma può essere letto da chiunque col suo proprio cuore, con la sua propria fisionomia inconfondibile.
Oserei dirvi che va letto così, perché soltanto così lo si può capire e farlo nostro senza portargli via nulla, senza diminuirlo, senza alterarlo.
E senza forzare la parola divina, senza straniarmi da ogni vostra pena e da ogni giusta rivolta, v’assicuro che nel Vangelo c’è il pane di tutte le ore.
          E… incomincio». [don Primo Mazzolari, Il Vangelo del contadino, ed. La Locusta, Vicenza]

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