lunedì 12 aprile 2021

Bellissima

Particolare di un murales che sta al Molo Sud di San Benedetto del Tronto

Anni fa in un cantiere navale vidi una barca bellissima pronta per essere varata.
Passavo davanti al cantiere tutti i giorni e la barca era sempre là al suo posto.
Avrei voluto imbarcarmi, tanto mi piaceva quella nave.
Eppure passavano gli anni e il momento di prendere il mare non arrivava mai.
Un bel giorno parcheggiai ed entrai nel cantiere.
Mi avvicinai all’armatore.
Aveva alle sue dipendenze una grande squadra di tecnici specializzati che percorrevano lo scafo in lungo e in largo e annotavano sui loro computer ogni minimo particolare.
Gli chiesi quando avrebbe preso il mare la sua imbarcazione.
Mi disse che lui e i suoi collaboratori stavano analizzando i dati del giorno prima per programmare l’uscita in mare del giorno dopo.
Mi complimentai con lui per la bellezza della sua barca e gli manifestai il mio desiderio di assistere al varo. Ci accordammo per il giorno successivo.
Mi presentai all’ora convenuta e davanti ai miei occhi si ripeté la scena del giorno prima: tutti i tecnici correvano frenetici avanti e indietro coi computer e analizzavano i dati per programmare l’uscita in mare del giorno dopo.
L’armatore mi disse che il varo era stato rimandato perché le verifiche sul giorno prima non avevano dato risultati incoraggianti e bisognava riprogrammare tutto da capo.
Me ne andai.
Il giorno dopo, stessa scena e stesse spiegazioni: varo rimandato.
Entrai nel cantiere per qualche mese: ogni giorno davanti a me si svolgeva lo stesso copione con l’armatore che, allargando le braccia, sembrava dirmi: «Anche oggi prendiamo il mare domani».
Oggi la barca è ancora lì, tirata a lucido e rifinita in ogni sua parte.
È perfetta e non c’è motivo per tenerla ancora in cantiere, eppure è lì, ferma, con l’armatore che guarda i tecnici che si affannano con le loro analisi in mano, e corrono avanti e indietro  con la consueta frenesia, ma sempre più demoralizzati e stanchi,…

Rischia d’essere così la vita di ognuno:
se si impiega tutto il presente ad analizzare il passato per programmare il futuro, passano i giorni e non se ne vive uno.

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