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Alcune immagini dell'altare della reposizione preparato dai catechisti e dalle catechiste della Parrocchia Cristo Re di Porto d'Ascoli - Giovedì Santo 2021 |
L’amore
è sempre inedito.
E
l’inedito sconvolge, fa paura, suscita diffidenza: «Chi lascia la strada
vecchia per la nuova, sa quello che lascia e non sa quello che trova», dice un
proverbio popolare.
L’inedito
può portare con sé la tentazione di tirarsi indietro e di opporsi fino a
rifiutare l’amore.
L’ultima
cena è una delle tante cene pasquali ebraiche:
chissà
quante ce n’erano state da quella prima cena consumata in Egitto,
e
chissà quante se ne stavano celebrando nelle case d’Israele in quella stessa
sera.
La
Pasqua ha un suo schema e i discepoli l’avevano preparata come ogni anno, ma a
un certo punto succede davanti ai loro occhi una cosa mai vista.
Eppure
di Pasque ne avevano vissute tante!
I
Dodici si trovano di fronte alla novità, di fronte all’inedito dell’amore di
Dio e la loro reazione non tarda a manifestarsi: «Signore, tu lavi i piedi a
me?» (Gv 13, 6).
Come
dire: «Che è mai questo? Il Signore
prende e si mette a fare il servo?».
Rispose
Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo» (v. 7).
Gli
disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!» (v. 8), cioè «Non voglio, non posso proprio accettarlo,
non così!».
Ma
poi la Parola di Gesù sblocca la resistenza di Pietro: «Se non ti laverò, non
avrai parte con me» (v. 8).
E
Pietro sente che avere parte con Gesù – cioè essere in comunione con Lui – è
ciò che vuole più di tutto!!!
La
Parola di Gesù sblocca Pietro e sblocca anche noi inserendoci nell’amore di
Cristo, l’amore che va fino alla fine: «… avendo amato i suoi che erano nel
mondo, li amò sino alla fine» (v. 1).
Ogni
volta che celebriamo l’Eucaristia, contempliamo l’amore inedito di Dio che si
consegna a noi nel pane e nel vino consacrati – il Suo Corpo e il Suo Sangue – perché
abbiamo parte con Lui, cioè perché ci amiamo gli uni gli altri come Lui ci ama,
in modo inedito, senza misura e senza condizioni.
Ci
aiuterà a entrare nell’amore di Dio la preghiera che faremo stasera nel
silenzio, sostando davanti al nostro altare della reposizione.
Per
dire l’inedito, abbiamo fatto fiorire il cielo e così abbiamo reso visibile
quello che ai nostri occhi distratti non appare quasi mai: il buon Dio fa
piovere su di noi con abbondanza la Sua Grazia!!!
A
questa meravigliosa fioritura di GRAZIA vogliamo imparare a rispondere offrendo
a Dio il nostro meglio: l’amore che si esprime anche in quella gentilezza che
ogni giorno con semplicità possiamo donare gli uni agli altri.
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