I
santi sono persone particolarmente vicine a Dio, gli amici di Dio, i servi di
Dio,
ma
santi sono anche quelli a cui pensano soltanto Dio e gli amici di Dio.
Ci sono i santi della porta accanto, e ci sono i santi della panchina accanto. Persone senza “porta” perché non hanno un tetto, persone che a volte hanno solo un cane “accanto”. Somigliano a Lazzaro, il povero del Vangelo di Luca (Lc 16, 19-31). Si siedono o si stendono sulle panchine, su cartoni per prendere un po’ di sole e si coprono con coperte di fortuna, ricevute in dono dalla compassione di qualcuno. Si accontentano di quel che passa il convento e se ti fermi a salutarli, ti accolgono sempre con un sorriso, magari un sorriso senza troppi denti, ma radioso come il sole, caldo, accogliente,… I santi della panchina accanto ogni tanto si arrabbiano, se la prendono con gli uomini che non si accorgono di loro, che non li aiutano, che li hanno dimenticati, abbandonati, emarginati,... A volte i santi della panchina accanto li senti gridare a Dio, “colpevole” di stare con i ricchi e dimenticare i poveri,… perché Dio è difficile riconoscerlo, è difficile quando si sta bene, e pure quando si sta tremendamente male… Poi un giorno, improvvisamente, i santi della panchina accanto non li vedi più e ti chiedi se sono ancora qui o se finalmente sono entrati in quella casa fatta dalle mani più amorevoli, la casa del Padre buono (Lc 15, 11-32), quello che per volerti bene gli basta che tu ci sei, perché è Tuo Padre! E la panchina accanto resta vuota, come il cuore di chi li ha conosciuti e della città in cui misteriosamente erano diventati personaggi famosi, i santi della panchina accanto |
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