«San Paolo invitava i cristiani di Roma
a non rendere “a nessuno male per male” (Rm 12,17), a non voler farsi giustizia
da sé stessi (cfr v. 19) e a non lasciarsi vincere dal male, ma a vincere il
male con il bene (cfr v. 21). Questo atteggiamento non è segno di debolezza ma
della vera forza, perché Dio stesso “è lento all’ira, ma grande nella potenza”
(Na 1,3). La Parola di Dio ci ammonisce: “Scompaiano da voi ogni asprezza,
sdegno, ira, grida e maldicenze con ogni sorta di malignità” (Ef 4,31)» (Papa
Francesco, Gaudete et exsultate, n. 113).
Il Papa mi aiuta a riflettere su come
sto accogliendo la chiamata a essere santo.
Chiedo la grazia di saper vincere il
male con il bene e di essere con il mio atteggiamento un segno che ricordi all’uomo
la misericordia di Dio!
Mi siano di guida le parole di San Paolo:
«Non rendete a nessuno male per male. Cercate di
compiere il bene davanti a tutti gli uomini. Se possibile, per quanto dipende
da voi, vivete in pace con tutti. Non fatevi giustizia da voi stessi,
carissimi, ma lasciate fare all’ira divina. Sta scritto infatti: Spetta a me fare giustizia, io darò a
ciascuno il suo, dice il Signore. Al contrario, se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere:
facendo questo, infatti, accumulerai carboni ardenti sopra il suo capo. Non
lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene» (Rm 12,17-21).
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