giovedì 12 aprile 2012

Non preoccupatevi dunque del domani (Mt 6, 34)

Chi volesse scrivere un libro intitolato: «L’unico rimedio contro i tormenti che ci infliggiamo», lo preparerebbe rapidissimamente scrivendo questa sola frase: «Ad ogni giorno basta la sua pena» (Mt 6, 34). Quando, dunque, il cristiano lavora o prega, non pensa che al giorno presente; egli domanda «oggi» il pane quotidiano, chiede «oggi» di essere salvaguardato dalle insidie del male, invoca «oggi» la grazia di avvicinarsi al regno di Dio. Se un uomo, tremebondo, fa nel suo intimo questa preghiera: «Salvami, o mio Dio, da me stesso e dal domani», egli non prega come un cristiano, e il domani ha già un’ipoteca su di lui. Infatti, è così che prega il cristiano: «Liberami oggi dal male». È il modo più sicuro per essere salvati dal domani, a parte il fatto che questa invocazione si presta come preghiera di ogni giorno; e se un giorno la si dimentica, ecco ricomparire il domani. Ma il cristiano non dimentica un sol giorno di pregare ed è per questo che si propizia la sua salvezza lungo tutto l’arco della sua vita. La fede salva il suo coraggio, la sua gioia, la sua speranza. [S. Kierkegaard, Discorsi cristiani]

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