venerdì 12 marzo 2021

Noi, invece

Beato Angelico, Crocifissione (dal sito https://www.doppiozero.com/materiali/firenze-e-i-suoi-pittori)

Divenuti maestri di cosa sono i doni dello Spirito Santo e di come lo Spirito Santo ci conforma a Cristo, siamo proprio sicuri di vivere sotto la guida dello Spirito Santo e di guardare le persone, le cose, la storia, il creato,… con la stessa bontà di Dio?

Il dubbio me lo porto dietro da un po’.
 
Spesso ripenso alle parole di un uomo che ascoltava lo Spirito Santo:
«Sappiamo che la visione di questi mali deprime talmente gli animi di alcuni al punto che non scorgono altro che tenebre, dalle quali pensano che il mondo sia interamente avvolto. Noi invece amiamo riaffermare la Nostra incrollabile fiducia nel Divin Salvatore del genere umano, che non ha affatto abbandonato i mortali da lui redenti. Anzi, seguendo gli ammonimenti di Cristo Signore che ci esorta ad interpretare "i segni dei tempi" (Mt 16,3), fra tanta tenebrosa caligine scorgiamo indizi non pochi che sembrano offrire auspici di un’epoca migliore per la Chiesa e per l’umanità» (Papa Giovanni XXIII, Bolla di indizione del Concilio Vaticano II, http://www.vatican.va/content/john-xxiii/it/apost_constitutions/1961/documents/hf_j-xxiii_apc_19611225_humanae-salutis.html ).
 
E ancora:
«4. 1. C’è inoltre un’altra cosa, Venerabili Fratelli, che è utile proporre alla vostra considerazione sull’argomento. Ad aumentare la santa letizia che in quest’ora solenne pervade i nostri animi, Ci sia cioè permesso osservare davanti a questa grandiosa assemblea che l’apertura di questo Concilio Ecumenico cade proprio in circostanze favorevoli di tempo.
2. Spesso infatti avviene, come abbiamo sperimentato nell’adempiere il quotidiano ministero apostolico, che, non senza offesa per le Nostre orecchie, ci vengano riferite le voci di alcuni che, sebbene accesi di zelo per la religione, valutano però i fatti senza sufficiente obiettività né prudente giudizio. Nelle attuali condizioni della società umana essi non sono capaci di vedere altro che rovine e guai; vanno dicendo che i nostri tempi, se si confrontano con i secoli passati, risultano del tutto peggiori; e arrivano fino al punto di comportarsi come se non avessero nulla da imparare dalla storia, che è maestra di vita, e come se ai tempi dei precedenti Concili tutto procedesse felicemente quanto alla dottrina cristiana, alla morale, alla giusta libertà della Chiesa.
3. A Noi sembra di dover risolutamente dissentire da codesti profeti di sventura, che annunziano sempre il peggio, quasi incombesse la fine del mondo.
4. Nello stato presente degli eventi umani, nel quale l’umanità sembra entrare in un nuovo ordine di cose, sono piuttosto da vedere i misteriosi piani della Divina Provvidenza, che si realizzano in tempi successivi attraverso l’opera degli uomini, e spesso al di là delle loro aspettative, e con sapienza dispongono tutto, anche le avverse vicende umane, per il bene della Chiesa» (Papa Giovanni XXIII, Discorso di apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II, http://www.vatican.va/content/john-xxiii/it/speeches/1962/documents/hf_j-xxiii_spe_19621011_opening-council.html ).
 
Dopo aver ascoltato queste parole di Papa Giovanni XXIII, siamo ancora sicuri che sia lo Spirito Santo a ispirare i lamenti e le profezie di sventura che ci capita di sentire o di annunciare?
Non sarà piuttosto il malcontento generato dalle nostre attese e pretese deluse?
Ma cosa hanno di evangelico queste nostre attese e pretese, visto che il Vangelo è l’incontro con il Cristo che ci ama senza attese e pretese?
Quali attese e pretese posso avere davanti al Cristo Crocifisso?
 
Dio è capace di riconoscere nel gesto impercettibile di una vedova povera tutto il suo amore (Mc 12, 41-44).
 
E noi?
 
Restiamo impressionati solo davanti alle cose e ai gesti più visibili e rumorosi: quando ne parlano TV e giornali, allora arriviamo anche noi a riconoscere, applaudire, apprezzare,… come se il valore di un gesto o di una parola fosse dato dalla quantità di gente che la sostiene, la gradisce, la applaude,...
 
Gesù Cristo ama senza misura e senza condizioni, e ci dona il Suo Spirito perché anche noi, in comunione con Lui, amiamo.
 
Eppure, noi abbiamo sempre la tentazione di fare resistenza allo Spirito Santo e ci annoiamo fino a spegnerci, perdendo tempo in estenuanti analisi e controanalisi, col solo risultato di raccogliere elementi per confermare i nostri pessimismi e lamenti.
 
Ma noi siamo risorti con Cristo!!!
E «La Chiesa è la depositaria della gioia, di tutto il patrimonio di gioia riservato a questo triste mondo» (Georges Bernanos, Diario di un parroco di campagna, Oscar Mondadori).
 
Noi, dunque, risorti con Cristo, portiamo la gioia!!!
Noi viviamo e cantiamo portando la gioia: Alleluja!!! [dGL]

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