sabato 1 agosto 2020

Forse

Vignetta creata da alcuni amici per raccontare simpaticamente l'accaduto,
liberamente ispirata al film "Per un pugno di dollari"

Non saranno tre o quattro lucchetti e i cancelli chiusi a dare una testimonianza di vita a piccoli e grandi, ma forse lucchetti e cancelli chiusi faranno sorgere qualche domanda a grandi e piccoli. Quelle domande che fanno sempre bene e che nella confusione in cui siamo immersi, a volte dimentichiamo: «dove sono?», «Che faccio?», «Perché lo faccio?», «Per chi lo faccio?»,… Forse in qualche famiglia i grandi si saranno messi in ascolto della vita dei loro piccoli: «ma che è successo in oratorio?», «Che fate là dietro quando state tutti insieme?», «Con chi trascorri i pomeriggi?»,… Domande che a un figlio di dodici anni, ma anche di diciotto anni sarebbe meglio fare sempre, perché sono segno di un’attenzione, di una cura. Sono il segnale che lanciamo noi grandi: «ci interessa la tua vita, per questo te lo chiediamo,…». Forse la città si sarà chiesta: «sono davvero ragazzate, o è l’espressione di un disagio che va ascoltato?». Forse i giornali avranno contribuito a sviluppare una riflessione sui modelli di vita che oggi orientano le scelte e le azioni dei ragazzi,… Forse. Io mi sono messo in discussione in questi anni e l’unica pista che mi sembra percorribile è quella dell’alleanza educativa tra parrocchia, istituzioni, scuola, sport e famiglia. Alleanza vuol dire che trattandosi di persone a cui sta a cuore l’educazione dei piccoli, ci si può fidare gli uni degli altri quando si compie un intervento educativo. Alleanza vuol dire che ci si incontra genitori e prete, o genitori e insegnanti, o genitori e mister e si dialoga con fiducia reciproca. È vero che dialogo e fiducia potrebbero essere i protagonisti di una trasmissione di “Chi l’ha visto”, ma noi cristiani non dobbiamo perdere la speranza che le cose possano aggiustarsi, che le vite dei piccoli possano essere educate. Ho chiuso i cancelli anche perché più volte ho tentato di insegnare ai ragazzi che saper chiedere scusa è segno di maturità e non di debolezza. Forse vedere i cancelli chiusi è stata l’esperienza che mancava per comprendere che la vita e le relazioni non sono mai un gioco da condurre con superficialità, neanche a dodici anni. [dGL]

1 commento:

  1. Condivido il gesto e le intenzioni di don GianLuca. Una provocazione per ricapire il valore della parrocchia e del perché si sceglie di frequentarla. Un passo di maturità offerto a tutti.

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