sabato 29 febbraio 2020

Acclamate Dio, voi tutti della terra

«Popoli, benedite il nostro Dio,
fate risuonare la voce della sua lode;
è lui che ci mantiene tra i viventi
e non ha lasciato vacillare i nostri piedi» (Salmo 66/65, 8-9).

venerdì 28 febbraio 2020

A tutti i CRISTIANI

Caro fratello, cara sorella,
OGGI (dal 9 marzo al 3 aprile),
entrando nella nostra chiesa di Cristo Re,
non puoi partecipare alla celebrazione della Santa Messa,

ma
COME SEMPRE
PUOI
·       Fare Adorazione Eucaristica fermandoti in preghiera davanti al TABERNACOLO (è come quando c’è l’esposizione Eucaristica)
·       Fermarti in preghiera davanti al Crocifisso dell’altare maggiore
·       Fermarti in preghiera davanti alla Madonna di Loreto
·       Fermarti in preghiera davanti a San Giuseppe, a S. Padre Pio, a S. Antonio di Padova
·       Pregare seguendo le stazioni della Via Crucis (sotto ogni stazione trovi un foglio con qualche meditazione, puoi leggerlo tutto oppure semplicemente puoi leggere il titolo della stazione e fermarti in contemplazione)
·       Metterti in ascolto della Parola di Dio che trovi sul Lezionario posizionato sul leggio tra le due acquasantiere in fondo alla Chiesa
·       Pregare per il Papa, i Vescovi, i Preti, i Diaconi, le suore e i frati, i religiosi e le religiose, le consacrate e i consacrati, per i catechisti, per tutto il popolo di Dio, per gli ammalati, per tutti gli uomini e le donne che abitano la terra, per i defunti, per i medici e gli infermieri che in questi giorni sono particolarmente impegnati, per i politici locali e nazionali, per le famiglie, per chi ha fame, per i tuoi nemici,... per i migranti, per i lavoratori,... per le tue intenzioni personali, per chi si è affidato alla tua preghiera,...
·       Pregare il Rosario
·       Sederti e ascoltare ciò che Gesù ha da dirti
·       Dialogare con Gesù e raccontargli di te e della tua vita
·       Sentirti amato e accompagnato da Dio e dai Santi

Sicuramente, puoi fare anche tante altre buone cose, che non trovi scritte qui (mi sono permesso di ricordartene alcune, ma non ho la pretesa di averle scritte tutte). Sta’ in pace in questi giorni e diffondi pace! Ce n’è tanto bisogno e a noi cristiani è chiesto d’esserne portatori perché a noi Cristo l’ha affidata: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace” (Gv 14, 27).

don Gian Luca, parroco

giovedì 27 febbraio 2020

Questa è l’aria che respiro

«Io e Dio solo, raccoglimento interno ed esterno, preghiera continua, questa è l’aria che respiro; lavoro continuo, assiduo, però con calma e in buon ordine. Io sono essere di Dio, Dio mi ha creata e mi conserva, ragione vuole ch’io sia tutta sua. Io cerco la felicità, ma la felicità vera la trovo solo in Dio… Devo fare la volontà di Gesù senza cercare nessuna cosa, senza volere niente, con allegrezza, con ilarità… Supplicare Gesù che mi aiuti a vincere me stessa, a capire quello che è bene e quello che è male, che mi aiuti e mi ispiri a fare ad ogni costo la Sua santa volontà, senza cercare proprio altro…» (Santa Maria Bertilla Boscardin, in Antonio Maria Sicari, Il grande libro dei ritratti di Santi, Jaca Book).

mercoledì 26 febbraio 2020

Iniziamo la Quaresima con la preghiera...

Preghiera per iniziare la Quaresima
Mercoledì 26 febbraio 2020 – in famiglia, piccola Chiesa domestica


Saluto iniziale
C. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
T. Amen.
C. Pace a questa casa e a coloro che la abitano.


Lettore – «Il Tempo di Quaresima invita ciascuno di noi a tornare a fare i conti con il proprio Battesimo, memoria di una scelta di fondo che Dio ha fatto nei nostri confronti e di un’adesione che siamo chiamati a confermare ogni giorno con le nostre scelte e azioni. Ma allo stesso tempo è un percorso penitenziale: la consapevolezza della nostra distanza dal progetto di Dio e dal suo amore diventa richiesta di perdono e impegno» (dalla guida acr) nel cammino di conversione al Vangelo.

Vogliamo accogliere questo invito e metterci subito in ascolto del Vangelo di Matteo perché la Parola di Dio rinnovi il nostro cuore e ci aiuti a riconoscere e a seguire la Via dell’amore!

Dal Vangelo secondo Matteo (6, 1)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c'è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli».

«Questa giustizia più perfetta deve consistere soprattutto nell’essere disinteressata. Perciò il Signore mette in guardia dalla vanità, dalla compiacenza di sé, dall’egoismo che scende giù fin alle radici dell’essere umano, e illustra l’ammonimento in singoli casi» (Romano Guardini, Il Signore, Vita e Pensiero, p. 121).

Dal Vangelo secondo Matteo (6, 2-4)
«Dunque, quando fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

«Chi dà, deve dare in modo che nessun altro lo veda. Se dà per essere visto e stimato, allora, dice Gesù, ha già avuto la sua ricompensa. Allora l’opera non è stata posta dinanzi agli uomini affinché rifulgesse Dio, ma affinché si ammirasse l’eccellenza di quest’uomo…
Anzi, non basta nemmeno che nessuno lo veda: la mano sinistra non deve vedere ciò che fa la destra! Neppure di fronte a se stesso l’uomo deve fare ciò che fa, metterlo nella luce dell’ “essere visti”. Non deve rallegrarsi con se stesso e compiacervisi. Deve congedare lo spettatore in se stesso e lasciare che l’opera, vista e conosciuta da Dio solo, rimanga puramente e semplicemente compiuta. Pertanto qui si tratta del pudore intimo dell’essere buoni; di quella delicatezza estrema, che però è la sola a conferire all’opera quella purezza, dalla quale può irradiarsi Dio» (Romano Guardini, Il Signore, Vita e Pensiero, pp. 121-122).

Dal Vangelo secondo Matteo (6, 5-6)
«E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

«… quando preghi, allora non farlo davanti agli uomini, ma unicamente con Dio – e qui la “cameretta” naturalmente non è in contraddizione col Tempio e con la chiesa, ma con l’agire “davanti agli uomini”; in realtà, si può essere, nella chiesa, entro la “cameretta” e dietro una porta chiusa essere “nella strada”…» (Romano Guardini, Il Signore, Vita e Pensiero, pp. 122-123).

Dal Vangelo secondo Matteo (6, 16-18)
«E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un'aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

«Dapprima si ripete lo stesso pensiero: non devi fare la tua penitenza – è ciò il bene in questo caso – davanti alla gente, affinché ti compatisca e resti stupita e ti consideri santo, ma nel silenzio e nella quiete, dove solo Dio lo sa… Ma poi viene alla luce la suprema esigenza, che non può essere contenuta in nessun comandamento, ma che sola conferisce a ogni agire il suo valore autentico; quando digiuni – cioè dunque ti imponi qualcosa di pesante a causa dei tuoi peccati – ungiti di profumo il capo e lavati il volto! Fallo nell’atteggiamento della naturalezza, che non produce chiasso. Anzi, nascondilo sotto il velo della festosità. Celalo ai tuoi stessi occhi in quell’apparenza, affinché rimanga puro da ogni auto gratificazione e da ogni ambiguità. Allora assume chiarezza e può irradiare Dio» (Romano Guardini, Il Signore, Vita e Pensiero, p. 122).

C: Preghiamo insieme…

Signore, tu agonizzi e io dormo;
ma tu hai già misurato, compatito
e riscattato la mia infermità.
L’hai fatta tua e agonizzi per portarla con te,
scompaginata alla tua. «Ero malato…».

Signore, sono la tua carne inferma,
ti peso come croce che pesa,
come spalla che non regge…
E tu, per non lasciarmi a terra,
ti carichi anche del mio fardello
e cammini come puoi. E tra coloro che tu porti
c’è qualcuno che ti fa colpa
di non camminare secondo le regole,
ti accusa di lentezza:
e accusa di lentezza anche la tua Chiesa,
dimenticando che, appesantita com’è
di scorie umane
che non può né vuole buttare a mare
– sono i suoi figlioli –
il portare vale più dell’arrivare.
Chi ama arriva sempre!
(don Primo Mazzolari)


C: Il Signore ci ha donato il suo Spirito. Con la fiducia e la libertà dei figli diciamo insieme: Padre nostro.

C: Preghiamo.
Signore, donaci sempre la grazia del rimorso;
Signore, non abbandonarci mai
qualunque sia il nostro peccato;
Signore, tu sei più grande di tutti i peccati del mondo;
Signore, fa’ di ognuno di noi e di tutti insieme
una società di peccatori coscienti:
allora saremo salvi, Signore,
perché tu non vedi l’ora di poterci perdonare!
Amen.

C: Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna.
Amen.


Ave Maria…
Gloria al Padre…
L’eterno riposo…
Angelo di Dio,…

Mercoledì senza ceneri

Oggi inizia la Quaresima.

Si tratta di un tempo forte
in cui noi cristiani
aguzziamo lo sguardo,
tendiamo le orecchie
e apriamo il cuore
per accorgerci
di quanto il Signore è buono e grande nell’amore.

Quest’anno viviamo una situazione particolare:
per molti non sarà possibile partecipare all’Eucaristia e ricevere le Ceneri a causa delle ordinanze emanate per prevenire il diffondersi del Nuovo Coronavirus.

Noi cristiani sappiamo bene come sia essenziale vigilare sempre.
Per questo non ci lasceremo distrarre dal pensiero di ciò che eravamo abituati a fare e che quest’anno non possiamo fare.

Sapremo concentrarci, invece,
noi cristiani,
su quello che possiamo sempre fare:
elemosina, preghiera e digiuno.

Il Vangelo di Matteo (Mt 6, 1-6.16-18),
con cui si apre il Tempo di Quaresima,
è per tutti un richiamo alla nostra identità di figli di Dio
e alle azioni proprie dei figli di Dio:
«quando fai l’elemosina…» (Mt 6, 2),
«quando pregate…» (Mt 6, 5),
«quando digiunate…» (Mt 6, 16).

E anche se, a causa di un virus, questo dovesse essere un Mercoledì senza ceneri,
noi cristiani faremo in modo che a questo Mercoledì, così come a ogni giorno, non manchino
elemosina,
preghiera
e digiuno,
segni della vita rinnovata dall’amore di Dio che è Padre, Figlio e Spirito Santo!

martedì 11 febbraio 2020

L’atteggiamento da tenere nel salmodiare

«Sappiamo per fede che dappertutto Dio è presente e che gli occhi del Signore guardano in ogni luogo i buoni e i cattivi (Pr 15, 3), ma dobbiamo crederlo senza dubbio alcuno soprattutto quando partecipiamo all’Opera di Dio. Perciò teniamo presente sempre quello che dice il profeta: Servite il Signore nel timore (Sal 2, 11), e ancora: Salmodiate con sapienza (Sal 46, 8) e: In presenza degli angeli canterò per te (Sal 137, 1). Badiamo dunque con quale atteggiamento dobbiamo stare davanti a Dio e ai suoi angeli, e poniamoci a cantare i salmi in modo che il nostro spirito sia in accordo con la nostra voce» (San Benedetto da Norcia, La regola di San Benedetto, Edizioni Scritti Monastici Abbazia di Praglia).

sabato 8 febbraio 2020

La verità

«Ogni re ha un sigillo che, quando è unito a un documento, costituisce garanzia di autenticità. Il sigillo contiene un simbolo che indica il potere e la maestà del re. Quale simbolo è inciso sul sigillo del Re dei re? «Il sigillo di Dio è la verità» e la verità è la nostra unica prova. Un adulatore non può presentarsi al cospetto di Dio (Giob. 13,16)» (Abraham Joshua Heschel, Dio alla ricerca dell’uomo, Borla).

giovedì 6 febbraio 2020

Andate in pace!

Mi piacerebbe molto sapere da cosa scaturisce l’aggressività di quelli che, dopo aver partecipato alla Santa Messa, arrivano in sacrestia e contestano la posizione dell’altare, il modo di dare e ricevere la comunione, la posizione del celebrante durante la messa,...

Ognuno può avere la propria opinione e può anche esprimerla, ma preferirei che tra cristiani si parlasse come fratelli animati dal desiderio di dialogare e non dalla volontà di avere ragione.

Poi, a dirla tutta, per quel poco che ho conosciuto del pre-concilio, leggendo libri e ascoltando testimonianze di persone e preti, chi si ispira a quella tradizione dovrebbe sapere che “a quel tempo”
         in sacrestia si osservava il silenzio;
         l’autorità del prete non si metteva in discussione;
         il Papa si amava e gli si doveva fedeltà e obbedienza.

Come avrete notato, cari lettori,
ho usato volutamente il modo indicativo
e il tempo imperfetto,
per far notare come i tempi siano cambiati
e, con i tempi, è cambiato anche il modo degli uomini di vivere il loro essere cristiani.

Non sto esprimendo giudizi,
nel Vangelo Gesù ordina di non giudicare (Mt 7, 1),
sto solo presentando qualche fatto
di cui mi sono trovato a essere testimone.

Stiamo molto attenti, amici cristiani:
oggi un certo tradizionalismo, sembra essere un mascherato relativismo!

Post Scriptum:
Per favore,
dopo aver celebrato la Santa Messa,
cerchiamo, almeno noi che l’abbiamo celebrata (prete e fedeli),
di andare in pace
e di essere in pace
e di portare pace!!! [dGL]

mercoledì 5 febbraio 2020

Incarnazione

«Nessuna delle cose grandi nella vita umana è scaturita dal mero pensare; tutte dal cuore e dall’amore che vi nasce. Ma l’amore ha il motivo e il fine suoi propri – naturalmente vi si deve essere aperti, altrimenti non si comprende nulla… Ora, però, quando è Dio, che in questo caso ama? Quando sono la profondità e la possanza di Dio, che si innalzano – allora di che cosa sarà capace l’amore? D’una magnificenza gloriosa, tanto grande che a colui, il quale non muova dall’amore, deve necessariamente apparire stoltezza e insensatezza» (Romano Guardini, Il Signore, Vita e Pensiero – Morcelliana).

martedì 4 febbraio 2020

Grazie

A: «Il nostro mondo è povero di grazie».

B: «Ma le grazie deve farle Dio».

A: «È vero che le grazie può farle solo Dio, ma “grazie” può dirlo anche l'uomo, non
     soltanto Dio!».

Perdonare

«Il perdono libera l’anima, cancella la paura; ecco perché è tanto potente come arma» (Nelson Mandela).