«Il “talento” anticamente era un’unità di misura molto
grande, e l’uso che spesso facciamo della parola è frutto di un’errata
interpretazione. In un passo del Vangelo di Matteo (Mt 25, 14-15) è usata per
indicare ciò che un ricco padrone, in partenza per un viaggio, affidò ai suoi
servi: diede un certo numero di talenti “a ciascuno secondo la sua capacità”.
Qui il talento non è un’abilità naturale, innata, come nella nostra
interpretazione individualistica, ma tutto ciò che ci dona la vita in base alle
nostre capacità: un bicchiere riceve tanto liquido quanto ne può contenere. Il
talento non è una sorta di ingiusta distribuzione del destino, è la parte di
mondo che possiamo accogliere e di cui possiamo prenderci cura al meglio, non
al di sotto e non al di sopra delle nostre capacità. I talenti sono le cose e
le persone che ci vengono affidate in base alla nostra abilità di portarle a
compimento. A questo sono chiamati tutti» (Alessandro D’Avenia, L’arte di
essere fragili, Mondadori).
domenica 29 dicembre 2019
mercoledì 25 dicembre 2019
La luce del Natale
«Caro fratello, cara sorella, se le tue mani
ti sembrano vuote, se vedi il tuo cuore povero di amore, questa notte è per
te. È apparsa la grazia di Dio per risplendere nella tua vita.
Accoglila e brillerà in te la luce del Natale» (Papa Francesco, Omelia nella
notte di Natale 2019).
Se vuoi, puoi leggere il testo completo della
bellissima omelia del Papa cliccando su questo link:
martedì 24 dicembre 2019
Ti prego
«Ti prego, Signore Dio:
l’angelo che tu hai mandato
venga di nuovo e ci insegni
come accogliere questo bambino
che nascerà per noi.
Sollevate, porte, i vostri frontali,
alzatevi, porte antiche,
ed entri il re della gloria,
che nascerà per noi»
(Salmello
tratto dalla liturgia ambrosiana delle ore, Primi vespri di Natale).
lunedì 23 dicembre 2019
Forza impareggiabile
«13. C’è
un solo male che devi temere: il peccato. Quando la corte dell’imperatore d’Oriente
si riunì per discutere la punizione da infliggere a san Giovanni Crisostomo per
la franca denuncia rivolta all’imperatrice, furono suggerite le seguenti
possibilità:
a)
gettarlo
in prigione; “ma – dicevano – lì avrebbe l’opportunità di pregare e di soffrire
per il Signore, come ha sempre desiderato”;
b)
esiliarlo;
“ma, per lui, non c’è posto dove non abiti il Signore”;
c)
condannarlo
a morte; “ma così diventerà un martire e soddisferà la sua aspirazione di
andare dal Signore”.
“Nessuna di queste possibilità costituisce
per lui una pena; al contrario, le accetterà con gioia”.
d)
C’è
una sola cosa che egli teme molto e che odia con tutto se stesso: il peccato; “ma
sarebbe impossibile forzarlo a commettere un peccato!”
Se
temi solo il peccato, la tua forza sarà impareggiabile» (François-Xavier Nguyen Van
Thuan, Cinque pani e due pesci, ed. San Paolo).
domenica 22 dicembre 2019
La preghiera
«[…] Gesù riconosce e insegna a riconoscere come vero
comportamento orante quello del pubblicano [leggi Lc 18, 9-14]. La preghiera dei cristiani deve
essere dunque la preghiera del Cristo: umile, semplice e sincera. Al Padre
celeste dobbiamo chiedere lo Spirito Santo, innanzitutto, che in sé porta ogni
pienezza. Per pregare dunque bene dobbiamo tenere sempre come modello di vita
Cristo Signore, e far passare attraverso il suo cuore tutti noi stessi» (Don
Pino Puglisi, Se ognuno fa qualcosa si può fare molto, BUR).
sabato 21 dicembre 2019
Più vicini
«[…] È un’amicizia da parte di Gesù che non conosce
nemmeno il tradimento, difatti Gesù non si tira indietro anche quando Pietro lo
ha rinnegato. Condizione però, perché si ristabilisca questa amicizia è il
pentimento, che non significa autocolpevolizzarsi, autocommiserarsi, né
soltanto riconoscere di avere sbagliato, ma soprattutto desiderio di
ricominciare di nuovo. Anche noi per ritenere qualcuno amico, esigiamo fedeltà,
confidenza, fiducia, per cui Gesù è amico esigente, ma che non abbandona. A
questo proposito mi veniva in mente una citazione: “L’uomo è legato a Dio da un
filo sottilissimo e quando pecchiamo il filo si spezza, quando ci pentiamo Dio
fa un nodo al filo e il filo si accorcia e così siamo più vicini”» (Don Pino
Puglisi, Se ognuno fa qualcosa si può fare molto, BUR).
venerdì 20 dicembre 2019
Ti voglio bene
«[…] Se, infatti, noi pretendiamo che gli
altri cambino prima di noi nulla mai cambierà.
È importante cambiare noi stessi, i nostri
atteggiamenti, la nostra accoglienza, bisogna essere profondamente e
sinceramente accoglienti verso tutti accogliendoli così come sono. Accoglienti
significa essere come è Dio nei nostri confronti, come Gesù nei confronti di
Zaccheo. Zaccheo sentendosi amato da Gesù ha cambiato il suo atteggiamento.
Solo se si è amati si può
cambiare; è impossibile cambiare se si è giudicati. Si può contribuire a
cambiare qualcuno solo se si esprime il proprio amore, e nel proprio amore gli
si dice: “Appunto perché ti voglio bene così come sei, desidero per te che tu
cambi”. Tutto questo può aiutarci a crescere insieme come gruppo»
(Don Pino Puglisi, Se ognuno fa qualcosa si può fare molto, BUR).
giovedì 19 dicembre 2019
La vita
«… la vita è vocazione all’Amore (che è Dio stesso).
Vocazione all’Amore, quindi vocazione alla comunione con Dio. È nella comunione
con Dio che consiste la pienezza di vita dell’uomo. Questa comunione con Dio si
realizza attraverso la comunione con gli altri uomini e questa comunione con
Dio e con gli altri uomini dà, già da ora, una caparra che sarà la gioia senza
fine quando saremo ammessi a goderne in un modo straordinario, inesprimibile
adesso» (Don Pino Puglisi, Se ognuno fa qualcosa si può fare molto, BUR).
mercoledì 18 dicembre 2019
Pace
«11. La tua sola
saggezza sarà la scienza della croce (cfr. 1Cor 2, 2). Guarda alla croce e
troverai la soluzione a tutti i problemi che ti assillano. Se la croce è il
criterio sul quale basi le tue scelte e le tue decisioni, la tua anima sarà in
pace» (François-Xavier
Nguyen Van Thuan, Cinque pani e due pesci, ed. San Paolo).
martedì 17 dicembre 2019
Il nostro Dio
«Benedetto il Signore sempre;
ha cura di noi il Dio della
salvezza.
Il nostro Dio è un Dio che
salva;
il Signore Dio libera dalla morte»
(Salmo 67, 20-21).
lunedì 16 dicembre 2019
Fiducia
«La
vostra condotta sia senza avarizia; accontentatevi di quello che avete, perché
Dio stesso ha detto: Non ti lascerò e non
ti abbandonerò. Così possiamo dire con fiducia: Il Signore è il mio aiuto, non avrò paura. Che cosa può farmi l’uomo?»
(Eb 13, 5-6).
domenica 15 dicembre 2019
L’amore fraterno
«L’amore
fraterno resti saldo. Non dimenticate l’ospitalità; alcuni, praticandola, senza
saperlo hanno accolto degli angeli» (Eb 13, 1-2).
sabato 14 dicembre 2019
Un solo linguaggio
«6. Indossa una
sola uniforme e parla un solo linguaggio: la carità. La carità è il segno
che tu sei un discepolo del Signore (cfr. Gv 13, 35). È il distintivo meno
costoso, ma è il più difficile da trovare. La carità è la “lingua” principale.
San Paolo la riteneva molto più preziosa del “parlare le lingue degli uomini e
degli angeli” (1Cor 13, 1). Sarà la sola lingua che sopravvivrà in cielo» (François-Xavier Nguyen Van
Thuan, Cinque pani e due pesci, ed. San Paolo).
venerdì 13 dicembre 2019
Salvezza
«Non abbiate paura! Siate
forti e vedrete la salvezza del Signore, il quale oggi agirà per voi; ...»
(Esodo 14, 13).
giovedì 12 dicembre 2019
Speranza
«Dio eterno è il Signore,
che ha creato i confini della terra.
Egli non si affatica né si stanca,
la sua intelligenza è inscrutabile.
che ha creato i confini della terra.
Egli non si affatica né si stanca,
la sua intelligenza è inscrutabile.
Egli dà forza allo stanco
e moltiplica il vigore allo spossato.
e moltiplica il vigore allo spossato.
Anche i giovani faticano e si
stancano,
gli adulti inciampano e cadono;
ma quanti sperano nel Signore riacquistano forza,gli adulti inciampano e cadono;
mettono ali come aquile,
corrono senza affannarsi,
camminano senza stancarsi» (Isaia 40, 28-31).
mercoledì 11 dicembre 2019
Una sola forza
«5. Tu credi una
sola forza: l’Eucaristia, il corpo e il sangue del Signore che ti darà la
vita: “Sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Gv 10,
10). Come la manna nutrì gli Israeliti nel loro viaggio verso la terra
promessa, così l’Eucaristia ti nutrirà nel tuo cammino della speranza (cfr. Gv
6, 50)» (François-Xavier
Nguyen Van Thuan, Cinque pani e due pesci, ed. San Paolo).
martedì 10 dicembre 2019
Coltiva…
«10. Coltiva un
amore speciale per Maria. San Giovanni Maria Vianney confidava: “Dopo Gesù,
il mio primo amore è per Maria”. Se ascolti lei, non perderai la strada;
qualunque cosa intraprenderai nel suo nome, non fallirai. Onorala e guadagnerai
la vita eterna» (François-Xavier
Nguyen Van Thuan, Cinque pani e due pesci, ed. San Paolo).
lunedì 9 dicembre 2019
C’è un centro nella vita…
«Il giovane Francesco d’Assisi cerca una
direzione nella vita. Poco più che ventenne, è prigioniero di guerra per un
anno intero nelle carceri di Perugia, da cui esce drammaticamente disorientato.
Torna ad Assisi, ma la sua crisi si distende come una palude lunga e
limacciosa. Gli capita un giorno di entrare nella chiesetta diroccata di San
Damiano, poco fuori città. Lì vive il suo incontro con il Crocifisso – la grande
immagine oggi custodita dalle clarisse.
Il
Crocifisso di San Damiano ha uno sguardo vivo, è un Gesù che emerge dalla
tomba, avendo attraversato le ombre della morte. È un Vivente che guarda
lontano, fino ai confini del mondo, scrutando dentro il cuore di ognuno. Il
giovane Francesco vi sta davanti a lungo. E intuisce che c’è un centro nella
vita. Perché in quell’icona tutti i personaggi guardano a Gesù, oppure lo
indicano con un gesto della mano, oppure parlano di Lui» (don Paolo Alliata, C’era
come un fuoco ardente, ed. PONTE ALLE GRAZIE).
domenica 8 dicembre 2019
Tempio di Dio
«Ascolta, porta molte volte la mano al petto e ripeti:
“Il Signore è con me, il Signore è in me”. Progressivamente arriverai ad
assaporare la gioia di questa presenza. Sei tempio di Dio. Vivi con amore ogni
momento presente, ognuno dei tuoi giorni. Sii una lode incessante» (Teresa
Gutiérrez de Cabiedes, Van Thuan libero tra le sbarre, Città Nuova).
sabato 7 dicembre 2019
Il bene
«La crescita del bene nel mondo dipende in parte da
gesti che non fanno la storia; e il fatto che le cose per me e per te non
vadano male come avrebbero potuto, lo dobbiamo almeno per metà a coloro che
hanno vissuto con fedeltà una vita nascosta, a chi riposa in tombe che nessuno
visita» (George Eliot).
venerdì 6 dicembre 2019
Perdono
«Dinh, sai? Mia madre ci ripeteva sempre: "Non
c'è un santo senza un passato né un peccatore senza un futuro". Ciò che è
stato perdonato, è perdonato» (Teresa Gutiérrez de Cabiedes, Van Thuan libero
tra le sbarre, Città Nuova).
mercoledì 4 dicembre 2019
La ricompensa
«Una sola ricompensa: Dio stesso. Quando Dio chiese a
San Tommaso d’Aquino: “Hai scritto bene su di me, Tommaso: quale ricompensa
vuoi?”, San Tommaso rispose: “Solo te, Signore!» (François Xavier Nguyen Van
Thuan).
martedì 3 dicembre 2019
La misura
«Le barriere cadono: poiché Dio mi ha perdonato quando
io ero ancora suo nemico (Rm 5, 10), anch’io devo perdonare al mio prossimo
mentre mi è ancora nemico (Mt 5, 43-48); poiché Dio, senza pensare ad un
tornaconto, mi ha fatto dono sino alla perdita totale di se stesso (Mt 27, 46),
io devo rinunciare a tener un conto tra l’elemosine e una ricompensa concreta,
tangibile (Mt 6, 1-4; 6, 19-34); la misura che Dio adotta diventa la misura che
io devo adottare ed in base alla quale vengo misurato in conseguenza: questa
non è una sentenza di “pura equità”, ma la logica dell’amore assoluto: ed è
ancora la sua assoluta incondizionatezza che si è operata in noi e che noi a
nostra volta dobbiamo operare, che reca in sé il “timore”» (Hans Urs Von
Balthasar, Solo l’amore è credibile, ed. Borla, p. 93).
Gratitudine
Cari genitori,
all’alba e al tramonto di
ogni giorno
accogliete come un dono
i vostri figli
lunedì 2 dicembre 2019
L’Amico
«Dopo la mia liberazione, molte persone mi
hanno detto: “Padre, lei ha avuto molto tempo per pregare, in prigione”. Non è
così semplice come potreste pensare. Il Signore mi ha permesso di sperimentare
tutta la mia debolezza, la mia fragilità fisica e mentale. Il tempo passa
lentamente in prigione, particolarmente durante l’isolamento. Immaginate una
settimana, un mese, due mesi di silenzio… Sono terribilmente lunghi, ma quando
si trasformano in anni, diventano un’eternità. Un proverbio vietnamita dice: “Un
giorno in prigione è come mille autunni fuori”. Vi sono giorni in cui, stremato
dalla stanchezza, dalla malattia, non arrivo a recitare una preghiera!
Mi viene alla memoria una storia, quella del
vecchio Jim. Ogni giorno, alle 12, Jim entrava in chiesa, per non più di due
minuti, poi usciva. Il sacrestano era molto curioso e un giorno fermò Jim e gli
domandò:
“Perché vieni qui ogni giorno?”
“Vengo per pregare”.
“Impossibile! Quale preghiera puoi dire in
due minuti?”
“Sono un vecchio ignorante, prego Dio a mio
modo”.
“Ma cosa dici?”
“Dico: Gesù, eccomi, sono Jim. E me ne vado”.
Passano gli anni. Jim, sempre più vecchio,
malato, entra in ospedale, nel reparto dei poveri.
In seguito, sembra che Jim stia per morire, e
il prete e la religiosa infermiera stanno vicino al suo letto.
“Jim, dicci: perché, da quando sei entrato in
questo reparto, tutto è cambiato in meglio, e la gente è diventata più
contenta, felice e amichevole?”.
“Non lo so. Quando posso camminare, giro di
qua e di là, visitando tutti, li saluto, chiacchiero un po’; quando sono a
letto, chiamo tutti, li faccio ridere tutti, li rendo tutti felici. Con Jim,
sono sempre felici”.
“Ma tu, perché sei felice?”
“Voi, quando ricevete una visita ogni giorno,
non siete felici?”
“Certo. Ma chi viene a visitarti? Non abbiamo
mai visto nessuno”.
“Quando sono entrato in questo reparto, vi ho
chiesto due sedie: una per voi, una riservata per il mio ospite, non vedete?”
“Chi è il tuo ospite?”
“È Gesù. Prima andavo in chiesa a visitarlo,
adesso non posso più; allora, alle 12, Gesù viene”.
“E che cosa ti dice Gesù?”
“Dice: Jim, eccomi, sono Gesù!...”
Prima di morire lo vediamo sorridere e fare
un gesto con la mano verso la sedia vicina al suo letto, invitando qualcuno a
sedere. Sorride di nuovo e chiude gli occhi.
domenica 1 dicembre 2019
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