mercoledì 12 dicembre 2018

Il moretto

Ieri sera sentivo il desiderio di esserci e, come se ci fossimo dati appuntamento, ci siamo trovati insieme preti e persone di tutte le età per celebrare l’anniversario di un giovane santo nostro compaesano: il venerabile padre Giovanni dello Spirito Santo.

Ogni anno nella chiesa di San Benedetto Martire, il 12 dicembre si ricorda un uomo che seguì la sua vocazione alla santità e partì per diventare passionista. Di lui mi colpiscono l’umiltà e la mitezza, come ha ricordato il parroco don Guido nell’omelia.
Per questo sono salito al Paese alto: volevo chiedere a padre Giovanni la grazia d’essere mite e umile di cuore.

Manca un quarto d’ora alla messa e siamo in pochi.
Ma, a un tratto, la porta si apre e cominciano a entrare alcuni ragazzi.
Alla fine diventano tanti.

Partecipano alla messa e fissano lo sguardo sull’immagine del santo.
Il volto è quello di un giovane.
Il sorriso comunica una pace che sa di eternità.
Il vestito ricorda l’appartenenza a un ordine religioso.
Il grande cuore, simbolo dei passionisti, fa pensare alla possibilità che il nostro cuore sia come quello di Gesù: pieno di Dio, pieno del prossimo.

C’è la bellezza nel volto di padre Giovanni.
E la bellezza infonde speranza: Dio compie nella vita di ciascuno meraviglie che attendono soltanto di essere riconosciute.

Guardo l’assemblea e facilmente ritrovo nelle persone i tratti di quella bellezza. Essa è proprio di tutti: è la bellezza del Cristo, il Figlio di Dio a cui noi tutti assomigliamo.

Ognuno di noi ha la possibilità di far diventare questa bellezza il tratto caratteristico della sua esistenza, o di nasconderla per paura di perderla, per paura di essere considerato debole, povero, ultimo.

Padre Giovanni non ebbe paura e fece brillare la luce di Cristo nella sua vita!
Così sia anche per me e per te! [dGL]

Nessun commento:

Posta un commento