Ospitare è aprire
la porta e introdurre qualcuno all’interno di un ambiente, di un mondo, di una
storia, di alcune relazioni. Si apre la porta della casa di Marta, Gesù entra e
conosce la sorella Maria e il fratello Lazzaro.
Si apre la porta
della casa di Marta e Gesù vede quali sono le sue occupazioni, ma anche le sue
preoccupazioni e gli affanni.
L’accoglienza
che Gesù riceve nella casa di Marta, mi fa pensare a come la nostra vita è arricchita
dall’ospitalità. Aprire la porta vuol dire offrire a qualcuno la possibilità di
entrare in relazione con noi, di conoscerci e di condividere una parte del
nostro vissuto. Aprire la porta vuol dire offrire a qualcuno la possibilità di
sorprenderci e di farci dono di qualcosa: «L’amore
fraterno resti saldo. Non dimenticate l’ospitalità; alcuni, praticandola, senza
saperlo hanno accolto degli angeli», raccomanda ai cristiani l’autore della
lettera agli Ebrei (13, 1-2).
Marta ospita
Gesù. Gesù entra e si coinvolge nella vita di Marta. La sua presenza trasforma
Marta, ne guarisce l’affanno indicandole «la
parte migliore» (Lc 10, 42). E la parte migliore è l’amore che Dio offre ai
suoi figli! «Ricordati che Dio ti ama! Ricordati che sei preziosa ai Suoi
occhi!», sembra dire Gesù a Marta. «Ricordati e sta’ in pace!».
Maria, sorella
di Marta, vive già di questo amore.
La troviamo in
casa, seduta ai piedi di Gesù, in ascolto attento della sua Parola. Non è la
differenza delle occupazioni a rivelare l’adesione a Cristo, ma la pace del
cuore che sentiamo incontrando Maria; una pace che non è ancora di Marta.
Quest’ultima si affanna e si agita per molte cose (cfr. Lc 10, 41) e il suo affanno
genera risentimento nei confronti della sorella: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a
servire?» (Lc 10, 40). Sono queste sue parole a rivelarci che, pur avendo
ospitato Gesù, ella è «distolta per i
molti servizi» (Lc 10, 40); ella non tiene il suo sguardo fisso su Gesù.
Può capitare
anche a noi di essere cristiani da una vita, ma di perdere di vista Gesù. Poi
arriva il momento in cui incontriamo una Maria di Betania e rimaniamo colpiti
dal suo amore per Gesù. Allora ci mettiamo in ascolto della sua testimonianza e
scopriamo che s’è sentita amata da Gesù e, piena di gioia, s’è messa d’impegno
per ricambiare il suo amore!
Stando ogni
giorno un po’ di tempo con Maria, seduti ai piedi del Signore Gesù, impareremo
a seguirlo e a servirlo con gioia! [dGL]
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