Questa Domenica
veniamo raggiunti dalle parole del profeta Isaia:
«Dite agli
smarriti di cuore: “Coraggio, non temete! Ecco il vostro Dio, giunge la
vendetta, la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi”.
Allora si
apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi. Allora
lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del muto, perché
scaturiranno acque nel deserto, scorreranno torrenti nella steppa. La terra
bruciata diventerà una palude, il suolo riarso sorgenti d’acqua» (Isaia
35,4-7a).
Immagino siano
tanti gli smarriti di cuore a cui oggi siamo mandati ad annunciare la salvezza!
Immagino che qualche volta anche noi siamo un po’ smarriti e forse ci fermiamo
in attesa di un segno, di una Parola che ci permetta di riprendere il cammino.
Come ci trova
questa Parola tratta dal libro del profeta Isaia?
In questo
momento siamo tra gli smarriti, o siamo tra quelli che annunciano la salvezza?
In entrambi i
casi, l’annuncio risuona: nelle orecchie degli smarriti o sulla bocca di chi si
fa portatore dell’annuncio. È il Signore che viene a visitarci e a ricordarci
che gli apparteniamo e che è sua volontà difenderci e salvarci. È il Signore
che sta invitando ciascuno di noi a riconoscere già in atto questa salvezza:
c’è tanto bene nella nostra vita e nel mondo. Forse è un bene che rimane un po’
in ombra, sembra non far notizia, ma è un bene fortissimo quello che si
trasmette di persona in persona.
Proviamo a considerare
le piccole attenzioni che riceviamo da chi ci vuole bene o quelle che abbiamo
nei confronti delle persone che amiamo. La dedizione di un padre e di una madre
verso i figli; un marito e una moglie che si amano, si accolgono e affrontano
la vita fondando ogni loro scelta su questo amore; le tante persone che pensano
più al bene degli altri che al proprio, uomini e donne capaci di offrire i loro
talenti per il bene della comunità civile o religiosa di cui fanno parte; le persone
che svolgono con onestà e passione il loro lavoro anche se è molto umile e
nascosto,… Sono tutti segni, bei segni, della presenza del Signore!
Sono segni che
ci fanno ritrovare la strada da seguire e la forza per essere costanti nel
cammino.
Anche noi siamo
segno, ogni volta che rispondiamo alla chiamata del Signore e ci mettiamo con
impegno a compiere il bene!
«Coraggio, non
temete! Ecco il vostro Dio,… Egli viene a salvarvi» (Is 35,4).
Leggendo il
Vangelo vediamo compiersi la speranza annunciata dal profeta Isaia.
Noi che abbiamo
conosciuto Gesù, noi che siamo uniti a Lui dal giorno del Battesimo, noi che
abbiamo cominciato a seguirlo, sappiamo che è Lui che ci salva. Nella
guarigione del sordomuto (Mc 7,31-37) possiamo riconoscere la nostra
guarigione: liberandoci dal peccato, il Signore ci ha resi capaci di ascoltare
la Sua Parola e di proclamare la Sua opera di salvezza. Allora anche noi con la
folla possiamo dire:
«Ha fatto bene
ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!» (Mc 7,37).
Oggi ci è stata
consegnata questa Parola di speranza!
Ascoltiamola e
riprendiamo forza!
Ascoltiamola e
sentiamo crescere in noi il desiderio di compiere il bene!
Ascoltiamola e
preghiamo perché il Signore ci renda attenti a riconoscere la Sua Presenza viva
nel mondo per poter dire con Isaia:
«Coraggio, non temete!» (Is 35,4). [dGL]
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