mercoledì 28 febbraio 2018

Fiocco di neve (3) (Goccia 15)

Il ghiaccio mi costringe a rallentare e a fare attenzione a dove metto i piedi. Devo concentrarmi sulla strada perché rischio di scivolare. Mentre cammino, devo avere le mani libere e quindi il cellulare, inseparabile compagno di viaggio, sta buono buono nella tasca dei pantaloni e, se arriva una chiamata, mi fermo per rispondere.

Ogni volta che mi muovo in una situazione potenzialmente pericolosa, la prudenza mi suggerisce di essere attento a quello che sto facendo. Così ho la possibilità di osservare ciò che avviene attorno a me e di meravigliarmi e gioire per quello che vedo.

Il ghiaccio mi ricorda che sono un uomo e che basta un po’ di maltempo e i miei programmi devono essere totalmente rivisti.
Il ghiaccio mi ricorda che gli strumenti, che ho a disposizione, richiedono un uso sapiente e non devono assolutamente arrivare a possedermi o a distrarmi, fino a mettere a rischio la mia incolumità fisica e quella del mio prossimo.
Il ghiaccio mi ricorda che è necessario essere presente a quello che sto facendo e che ogni persona o situazione, che incontro qui e ora, richiede tutta la mia attenzione e non solo una parte di essa.

martedì 27 febbraio 2018

Fiocco di neve (2) (Goccia 14)

La giornata è iniziata con il salmo 36.
Ho memorizzato alcune parole e le ho portate con me:

«Confida nel Signore e fa’ il bene,
abita la terra e vivi con fede.
Cerca la gioia nel Signore,
esaudirà i desideri del tuo cuore» (Salmo 36, 3-4).

Una regola di vita in due versetti!

lunedì 26 febbraio 2018

Fiocco di neve (Goccia 13)

Guardo i piccoli fiocchi di neve che scendono con regolarità e mi sembra impossibile che la caduta di fiocchetti tanto piccoli possa creare un manto di neve così alto da far affondare quasi completamente i miei scarponi, mentre rompo il silenzio della strada, facendo scricchiolare la neve a ogni passo.

I fiocchi di neve cadono dal cielo, ma non fanno rumore.
Se non guardo fuori dalla finestra, nemmeno mi accorgo di loro: si posano sui tetti e sulle strade con dolcezza.

Stasera la neve mi fa pensare a tante persone che ogni giorno perseverano nel fare il bene. Le loro sono piccole azioni buone, di cui forse nessuno si accorge, eppure sono azioni che rendono più bello il mondo.

Mi metto a osservare i fiocchi di neve per imparare la perseveranza silenziosa di chi, nel nascondimento, non interrompe il suo servizio, ma continua a esserci, a pregare, a offrirsi, a impegnarsi, a donare, ad amare.

domenica 25 febbraio 2018

Goccia (12)

Stasera: gratitudine e fiducia!
Gratitudine a Dio per il dono di questa vita,
e gratitudine alle persone con cui condivido la bella avventura cristiana!
Fiducia in Dio che mi conosce e sa qual è il mio bene,
e fiducia in tutte le persone che mi accompagnano sulla via del Vangelo!

sabato 24 febbraio 2018

Goccia (11)

Oggi mi ha accompagnato un brano tratto dal Messaggio del Papa per la XXXIII Giornata mondiale della gioventù (25 marzo 2018):

«Il motivo principale per cui Maria non deve temere è perché ha trovato grazia presso Dio. la parola “grazia” ci parla di amore gratuito, non dovuto. Quanto ci incoraggia sapere che non dobbiamo presentare un “curriculum d’eccellenza”, pieno di meriti e di successi! L’angelo dice a Maria che ha già trovato grazia presso Dio, non che la otterrà in futuro. E la stessa formulazione delle parole dell’angelo ci fa capire che la grazia divina è continuativa, non qualcosa di passeggero o momentaneo, e per questo non verrà mai meno. Anche in futuro ci sarà sempre la grazia di Dio a sostenerci, soprattutto nei momenti di prova e di buio.
La presenza continua della grazia divina ci incoraggia ad abbracciare con fiducia la nostra vocazione, che esige un impegno di fedeltà da rinnovare tutti i giorni» (Papa Francesco, Messaggio per la XXXIII Giornata Mondiale della gioventù).

La certezza di essere destinatari dell’amore gratuito di Dio, ci doni la forza per dire con Maria: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola» (Lc 1,38).

venerdì 23 febbraio 2018

Goccia (10)

Oggi, riprendendo in mano un libro su Madre Teresa di Calcutta, leggo alcune sue parole che mi fanno riflettere sulla nostra comune vocazione alla santità:

«Ti auguro di essere come il vetro: il vetro più è vetro e meno si vede, però lascia vedere al di là di se stesso. Fa’ così anche tu: vivi umile e puro, affinché nessuno guardi il tuo povero vetro, ma fissi lo sguardo su Gesù che vive in te!» (Angelo Comastri, Madre Teresa. Una goccia d’acqua pulita, Paoline, p. 47).

Gesù vive in noi!
A noi il compito di vivere umili e puri perché Egli possa trasparire!

giovedì 22 febbraio 2018

Goccia (9)

«… nelle Tue mani è la mia vita» (Sal 15,5).

Ogni giovedì la compieta mi ricorda il motto scelto dalla mia classe per l’ordinazione e così, almeno una volta alla settimana, mi fermo e penso a questa verità connessa con l’essere cristiano e, nel mio caso, con l’essere prete.
È una verità fonte di pace!
La nostra vita è nelle mani del Padre nostro celeste (Mt 6,25-34), il Padre buono, il Padre misericordioso, il Padre premuroso a cui sta a cuore il bene dei figli!
Perché, dunque, temere?
Fidiamoci del Padre nostro!

mercoledì 21 febbraio 2018

Goccia (8)

I preti anziani mi raccontano di una vita in cui hanno fatto esperienza della Presenza e della buona Provvidenza di Dio.
E io, che muovo i primi passi sulla via del Vangelo, riconosco la grande grazia di potermi appoggiare a loro e lasciarmi aiutare a vedere Dio nel quotidiano.

martedì 20 febbraio 2018

Goccia (7)

L’Ufficio delle letture di oggi conteneva alcuni versetti che ho deciso di masticare durante la giornata:

«Per l’oppressione dei miseri e il gemito dei poveri,
ecco, mi alzerò – dice il Signore –;
metterò in salvo chi è disprezzato».
Le parole del Signore sono parole pure,
argento separato dalle scorie nel crogiuolo,
raffinato sette volte.
Tu, o Signore, le manterrai,
ci proteggerai da questa gente, per sempre,
anche se attorno si aggirano i malvagi
e cresce la corruzione in mezzo agli uomini. [Sal 12 (11), 6-9]

Sono versetti che mi invitano a confidare nelle parole del Signore, anche quando le notizie dal mondo sembrano contraddirle.
Sono versetti che mi esortano a vigilare sul mio stile di vita che deve essere quello del discepolo in docile ascolto del Suo Maestro.
Sono parole che mi incoraggiano a non temere e a non disperare perché «Tu, o Signore, le manterrai» (v. 8).

lunedì 19 febbraio 2018

Goccia (6)

Oggi più volte ho pensato a un uomo di nome Abramo, vecchio come me, con le sue esperienze, i suoi pensieri, le sue sicurezze, con la sua famiglia e le sue amicizie,…

Ho pensato ad Abramo e ho chiesto a Dio la sua stessa fede,
quella fede che lo fece uscire dalla sua terra credendo alle promesse di Dio:
«Per fede, Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per un luogo che doveva ricevere in eredità, e partì senza sapere dove andava» (Eb 11,8).

domenica 18 febbraio 2018

Goccia (5)

Nel quinto giorno di Quaresima, mi colpisce il pensiero che accogliere il prossimo nel nome di Gesù Cristo, rende più bella la vita di chi accoglie e quella di chi viene accolto.

sabato 17 febbraio 2018

Goccia (4)

Nel quarto giorno di Quaresima, leggo su un quotidiano un bellissimo articolo di don Maurizio Patriciello e mi soffermo sulle parole:

«Un prete non deve mai dimenticare che le sue parole, i suoi gesti, le sue scelte hanno un peso grande e terribilmente diverso dalle cose dette e fatte dai fratelli laici. La stola che indossa, il sacramento ricevuto lo configurano a Cristo e da Cristo il popolo si aspetta sempre e solo amore, giustizia, perdono, comprensione. “Poni, Signore, una custodia alla mia bocca”, prega il salmista. Una sentinella che sappia ricacciare indietro l’ira, le volgarità, la sete di vendetta, e mi incoraggi, invece, a dire parole di speranza, di vicinanza, di solidarietà. Parole profumate di Vangelo di cui tutti sentiamo nostalgia e bisogno» (Don Maurizio Patriciello, Il dovere di un prete, Avvenire del 17 febbraio 2018, https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/il-dovere-di-un-prete).

La nostra vita di preti e di cristiani profumi di Vangelo e ricordi al mondo l’amore senza misura di Dio!

venerdì 16 febbraio 2018

Goccia (3)

Nel terzo giorno di Quaresima, è il profeta Isaia a esortarmi alla conversione:

«Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? Non consiste forse nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza trascurare i tuoi parenti?» (Isaia 58,6-7).

Digiunare è rinunciare al mio modo di pensare e agire, e accogliere il modo di pensare e di agire di Dio.
Digiunare è smettere di pretendere da Dio e dal prossimo, e iniziare a riconoscere tutto come dono gratuito di Dio da condividere col prossimo.
Digiunare è liberarmi delle distrazioni, per ascoltare finalmente Dio che, in ogni luogo e in ogni tempo, mi dice: «Eccomi!» (Isaia 58,9).

giovedì 15 febbraio 2018

Goccia (2)

Nel secondo giorno di Quaresima, mi ha accompagnato una frase di Santa Teresa d’Avila:

«Ricordino le sue parole [di Dio] e considerino ciò che ha fatto nei miei riguardi: mi sono stancata prima io di offenderlo, che Lui di perdonarmi. Egli non si stanca mai di dare, né le sue misericordie possono esaurirsi: non stanchiamoci di riceverle» (Teresa d’Avila, Libro della mia vita, ed. Paoline).

Stasera mi rendo conto che rinnegare me stesso, prendere la mia croce ogni giorno e seguire Gesù (Lc 9,23), significa essere continuamente disponibile alla conversione, significa che non devo stancarmi mai di ricominciare ponendo in Lui la mia fiducia.

In questo quotidiano cammino di conversione, la testimonianza di Santa Teresa è un grande incoraggiamento: mi stancherò prima io di offenderlo, che Lui di perdonarmi!

mercoledì 14 febbraio 2018

Goccia

Alla sera di questo primo giorno,
la Quaresima m’appare come il tempo di grazia
in cui scoprirmi figlio amato dal Padre.