giovedì 23 gennaio 2014

Dio per me

«Questo io so: che Dio è per me» [Sal 55 (56)]

Da Te, Signore, la luce è sempre accesa
e il fuoco arde allegro.

Così, quando mi decido a tornare,
l’ambiente è caldo e accogliente
e io mi sento a casa,
atteso e abbracciato da quella misericordia
che abbondante riversi su ciascuno dei Tuoi figli.

Perché Tu, Signore, sei per noi,
Tu sei per me! [dGL]

venerdì 10 gennaio 2014

Cara Befana

Il 6 gennaio, prima di concludere la Messa con la benedizione solenne dell’Epifania, ho rivelato ai parrocchiani il contenuto della mia letterina alla Befana.

Sì, ho scritto anch’io alla Befana e le ho chiesto un regalo:
una vittoria della squadra per cui faccio il tifo.

L’assemblea, naturalmente, s’è lasciata andare a un sorriso, ma poi ho spiegato che alla Befana, così come a Babbo Natale è inutile rivolgere preghiere per la pace nel mondo e la serenità nelle famiglie, come recita qualche filastrocca ispirata a un laicismo esasperato ed esasperante!

Alla Befana e a Babbo Natale si possono chiedere piccoli regali, non cose grandi, spirituali, essenziali!

Per la pace nel mondo e nelle famiglie, per la fraternità e la solidarietà tra gli uomini, noi cristiani, come i Magi, sappiamo dove andare e a chi rivolgerci:
è il Signore che ci dona la pace;
è il Signore che ci ascolta in ogni momento;
è il Signore che provvede a noi in modo amorevole!

Perciò, a mio parere, nelle scuole i maestri cristiani farebbero un bel servizio educando i bambini a pregare ciascuno secondo la fede ricevuta in famiglia (cristiana, ebraica, musulmana,…) perché la preghiera è una cosa, le letterine alla Befana e a Babbo Natale un’altra!

Ah, dimenticavo, la mattina del 7 gennaio ho provveduto ad appendere nella bacheca parrocchiale la lettera di ringraziamento alla Befana per la vittoria della squadra per cui tifo! [dGL]

giovedì 2 gennaio 2014

Dalla poesia Quando dici

… tu dalle cose semplici impara la serenità
e dimentica che esisti quando dici che ami

[J. Twardowski, Affrettiamoci ad amare, Marietti]

mercoledì 1 gennaio 2014

Buon anno!

Inizia un nuovo anno e io penso al tempo.
Quel tempo che a volte do per scontato o non apprezzo, disperdendomi in cose di poco conto… Quel tempo che… sembra sempre essercene tanto e poi finisce sempre per essere troppo poco: «Affrettiamoci ad amare, le persone se ne vanno così presto», ci ricorda Jan Twardowski. Quel tempo che più lo crediamo nostro e meno lo viviamo, perché non ne facciamo dono ma possesso da spendere il più possibile per noi, per il nostro bene… Quel tempo che sarebbe giusto «per pensare un po’ di più alla bellezza delle cose», come cantano i Modà…

È mentre sono immerso in questi pensieri che l’amico Agostino entra nel mio studio e, accomodandosi su una sedia, mi domanda:
«Che cos’è dunque il tempo?».
Agostino è uno in gamba e non si limita a porre domande, a suscitare dubbi. Poi cerca anche di aiutarti a chiarire la questione per arrivare a una qualche risposta. E così ieri mattina ha iniziato a ragionare: «Se nessuno me lo chiede, lo so; se voglio spiegarlo a chi me lo chiede, non lo so più. […]».

Cari amici, vi risparmio il resto della riflessione in cui ci siamo intrattenuti per un’oretta e vi dico solo le conclusioni; tutto il resto potete leggerlo nelle sue Confessioni al libro undicesimo. Verso la fine della nostra conversazione, Agostino saltò sulla sedia e, con l’entusiasmo di chi ha fatto una grande scoperta, esclamò: «In te, anima mia, misuro il tempo. […] Sì, l’impressione che le cose passando producono in te rimane quando le cose sono passate: è questa che è presente, non quelle, che sono passate perché lei nascesse. È questa che misuro, quando misuro il tempo. Il tempo è lei – o non è il tempo quello che misuro». (S. Agostino, Confessioni, Libro undicesimo).

Amici, ci è concesso per dono di Dio di poter custodire nell’anima quelle cose che ci accadono e più sono significative per noi: un incontro, una passeggiata, un’esperienza, un lavoro, un raccolto, una vendemmia, una preghiera, un gioco, una festa, una riconciliazione,… un amore!

Soprattutto vorrei che ora fissassimo l’attenzione su un amore, l’AMORE: quello che cambia per sempre la nostra vita, quello da cui ha avuto origine ogni altra cosa, quello da cui ha avuto inizio la storia! Quell’amore che è il rivelarsi di Dio e in modo particolare la Sua incarnazione, il Suo venire a stare in mezzo a noi, il Suo rimanere con noi per sempre, la Sua MISERICORDIA!

Che cosa si imprime nell’anima più di ogni altra cosa? L’amore! Quell’amore che anche oggi stiamo celebrando, quell’amore di cui abbiamo sentito parlare nelle letture che abbiamo ascoltato; quell’amore che si fa benedizione di Dio per il suo popolo (Nm 6,22-27), quell’amore che per grazia di Dio anche noi possiamo esprimere amandoci come Lui ci ha amati; quell’amore che è eterno: ieri, oggi e sempre.

La benedizione di Dio, consegnata a Mosè, oggi discende su di noi e si diffonde benefica su tutto l’anno. Dio si fa benedizione per l’uomo e nella storia, in ogni storia umana, semina con larghezza i suoi benefici. Così il nostro tempo, se lo desideriamo, è caratterizzato dall’incontro continuo con la grazia di Dio, con la Sua Provvidenza, con la luce del Suo volto che tutte rischiara le tenebre. L’esperienza di Mosè e del popolo d’Israele ci rivela che il Signore è custode dell’uomo, sua luce lungo il cammino, sua pace.

E la nostra esperienza di Dio sta lì a confermarci questa verità: si sono impresse nella nostra anima e quindi fanno parte della nostra memoria, le cose di Dio, le Sue opere in nostro favore, il Suo dare la vita per noi. Come Maria, noi abbiamo la possibilità di custodire queste cose per meditarle nel nostro cuore e affrontare con fiducia e amore il tempo che ci è dato di vivere.

Amici, cominciamo questo nuovo anno con un sorriso di gioiosa meraviglia:
l’uomo, ogni uomo è la gioia di Dio e Dio la gioia dell’uomo, di ogni uomo!

Vorrei che all’inizio di questo nuovo anno facessimo nostre le parole di un altro amico, il card. Van Thuan. Egli, imprigionato per la sua fede cristiana, pregava così:
«Gesù,
io non aspetterò, vivo il momento presente, colmandolo di amore.
La linea retta è fatta di milioni di piccoli punti uniti uno all’altro.
Anche la mia vita è fatta di milioni di secondi e di minuti uniti uno all’altro.
Dispongo perfettamente ogni singolo punto e la linea sarà retta.
Vivo con perfezione ogni minuto e la vita sarà santa». (card. F. X. Nguyen Van Thuan)

Lo Spirito Santo ci aiuti a vivere anche la più piccola frazione di tempo con amore, il Suo stesso amore! [dGL]