sabato 21 settembre 2013

Sguardi ripani

Nelle pieghe del mare,
come in tanti specchi accostati,
la luna regala frammenti d'argento
a chi nella notte sa fermarsi a guardare. [dGL]

venerdì 13 settembre 2013

San Giovanni Crisostomo

Dalle «Omelie» di san Giovanni Crisostomo, vescovo
(Prima dell'esilio, nn. 1-3; PG 52, 427*-430)

Per me il vivere è Cristo e il morire un guadagno.
Molti marosi e minacciose tempeste ci sovrastano, ma non abbiamo paura di essere sommersi, perché siamo fondati sulla roccia. Infuri pure il mare, non potrà sgretolare la roccia. S'innalzino pure le onde, non potranno affondare la navicella di Gesù. Cosa, dunque, dovremmo temere? La morte? «Per me il vivere è Cristo e il morire un guadagno» (Fil 1,21).
Allora l'esilio? «Del Signore è la terra e quanto contiene» (Sal 23,1). La confisca de beni? «Non abbiamo portato nulla in questo mondo e nulla possiamo portarne via» (1Tm 6,7). Disprezzo le potenze di questo mondo e i suoi beni mi fanno ridere. Non temo la povertà, non bramo ricchezze non temo la morte, né desidero vivere, se non per il vostro bene. È per questo motivo che ricordo le vicende attuali e vi prego di non perdere la fiducia.
Non senti il Signore che dice: «Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro»? (Mt 18,20). E non sarà presente là dove si trova un popolo così numeroso, unito dai vincoli della carità? Mi appoggio forse sulle mie forze? No, perché ho il suo pegno, ho con me la sua parola: questa è il mio bastone, la mia sicurezza, il mio porto tranquillo. Anche se tutto il mondo è sconvolto, ho tra le mani la sua Scrittura, leggo la sua parola. Essa è la mia sicurezza e la mia difesa. Egli dice: «lo sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo» (Mt 28,20).
Cristo è con me, di chi avrò paura? Anche se si alzano contro di me i cavalloni di tutti i mari o il furore dei principi, tutto questo per me vale di meno di semplici ragnatele. Se la vostra carità non mi avesse trattenuto, non avrei indugiato un istante a partire per altra destinazione oggi stesso. Ripeto sempre: «Signore, sia fatta la tua volontà» (Mt 26,42). Farò quello che vuoi tu, non quello che vuole il tale o il tal altro. Questa è la mia torre, questa la pietra inamovibile, il bastone del mio sicuro appoggio. Se Dio vuole questo, bene! Se vuole ch'io rimanga, lo ringrazio. Dovunque mi vorrà, gli rendo grazie.

Dove sono io, là ci siete anche voi. Dove siete voi, ci sono anch'io. Noi siamo un solo corpo e non si separa il capo dal corpo, né il corpo dal capo. Anche se siamo distanti, siamo uniti dalla carità; anzi neppure la morte ci può separare. Il corpo morrà, l'anima tuttavia vivrà e si ricorderà del popolo. Voi siete i miei concittadini, i miei genitori, i miei fratelli, i miei figli, le mie membra, il mio corpo, la mia luce, più amabile della luce del giorno. Il raggio solare può recarmi qualcosa di più giocondo della vostra carità? Il raggio mi è utile nella vita presente, ma la vostra carità mi intreccia la corona per la vita futura.

martedì 10 settembre 2013

Inizio anno

Il primo giorno di scuola arrivai in anticipo con il mio grembiule bianco ben stirato.

Il segretario della scuola stava leggendo non so che cosa dal podio sistemato all'ingresso. Era un messaggio del preside o del ministro dell'istruzione, o forse di tutti e due...

I miei compagni di classe s'erano già radunati in attesa della campanella.
Si parlava un po’ delle vacanze appena trascorse.

L'arrivo solenne del preside segnò l'inizio del nuovo anno scolastico.
In una calda giornata di settembre, coi bei grembiuli e i colletti inamidati, nella sala conferenze della scuola, sentivamo parlare di progetti, programmazioni, interrogazioni, calendari, libri, incontri formativi, giudizi, esami,...

Parole, voci, esortazioni che tentavano di catturare la mia attenzione...

Invano: gli occhi miei e il cuore correvano fuori da quella stanza...
Seguivano il vento tra gli alberi e le vele, e andavano verso il blu del mare...
Spazi senza limiti si aprivano al mio sguardo.

Continuai a vagare leggero finché trovai pace fissandomi su un Uomo vestito di una veste di un bianco sfolgorante.

Lì mi fermai, finalmente pieno di gioia! [dGL]

lunedì 9 settembre 2013

mercoledì 4 settembre 2013

Ancorarsi

Se ci pensi un po', ti rendi conto di quanto sia vera questa semplice frase che ho trovato ieri leggendo un libro:

... imparò che tra tutte le vite possibili, a una bisogna ancorarsi per poter contemplare, sereni, tutte le altre. [A. Baricco, Oceano mare]