In occasione di un matrimonio...

«Confida nel Signore e fa’ il bene. Abita la terra e vivi con fede» (Sal 36, 3)

Vivere con fede è…

… permettere a Dio di passeggiare nel giardino che mi ha regalato.

… permettere a Dio di gioire della mia vita, della mia storia, della mia esistenza.

… permettere a Dio di provvedere a ciò che manca: «Non è bene che l’uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile» (Gen 2, 18).

Vivere con fede è…

… permettere a Dio di SVELARE o meglio RIVELARE a me qual è il mio bene, il bene dell’uomo, di ogni uomo.

… permettere a Dio di esprimere il Suo amore dando vita alle creature: «ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo» (Gen 2, 19).

… permettere a Dio di stare lì a guardare come l’uomo avrebbe fatto uso della sua intelligenza e del suo potere di dare un nome a ciascuna delle creature: «quello doveva essere il suo nome» (Gen 2, 19).

Vivere con fede è…

… permettere a Dio di essere causa della mia gioia: «Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa» (Gen 2, 23).

… permettere a Dio di camminare nel nostro giardino e compiere il miracolo che solo a Lui è possibile: «i due saranno una sola carne» (Gen 2, 24).

… permettere a Dio di stare in mezzo a noi: «dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro» (Mt 18, 20) e ricordarci il Suo amore senza misura: «Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette» (Mt 18, 22). Un amore che se contemplato, guardato ogni giorno, cambia il cuore, lo rinnova, lo infiamma, lo ingrossa perché possa trovarvi posto ogni fratello; perché possa trovarvi rifugio chi è ferito, solo, spaventato, abbandonato, in cerca di perdono.

Vivere con fede è…

… permettere a Dio di trasformarci a Sua immagine, di fare di noi la manifestazione del Suo amore, della Sua bontà, della Sua misericordia: «la carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda…» (Rm 12, 9-10).

… permettere a Dio di tenere la mia vita nelle sua mani e così trovare pace, quella pace e quel riposo che non sono un possesso da tenere solo per me, ma un dono da condividere con ogni fratello: «se possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti» (Rm 12, 18).

… permettere a Dio di prendere l’iniziativa e fare della mia vita la memoria originale di Lui, che è amore!

Cari amici,

confidate nel Signore e fate il bene. Abitate la terra e vivete con fede! [dGL]

Domenica - Lunedì

È una storia vera che voglio raccontare. Viveva nel medio evo un teologo famoso, Anselmo, arcivescovo di Canterbury. Egli venne in lotta con il re d’Inghilterra. Lasciatemi dire anzitutto un paio di parole di spiegazione. Allora l’Inghilterra era da molto tempo diventata cristiana. C’erano certamente… sui 150 vescovi. Probabilmente i vescovi non predicavano, ma ogni vescovo – supponiamo – era rappresentato da 70 preti. C’erano quindi 10.500 preti. Ognuno di questi preti spiegava la domenica alla sua comunità […] questo: ch’è una beatitudine attenersi soltanto a Dio, ch’è dovere di ogni uomo di farlo e che Cristo l’ha fatto.

Ora torniamo ad Anselmo. Egli viene a trovarsi in lotta, come ho detto, col re Guglielmo. La cosa è grave, egli si è messo in un bel rischio. Così raduna i vescovi per trattare con loro. Essi gli dicono: «Se tu, come hai fatto finora, vuoi attenerti a Dio… allora noi non possiamo attenerci a te».

Ma la domenica costoro avevano pure cantato il salmo: «In Dio soltanto – io pongo tutta la mia fiducia». Il lunedì invece avevano dato ad Anselmo quella risposta. Eppure in quella risposta c’era certamente qualcosa di vero: Anselmo non avrebbe potuto attenersi soltanto a Dio se tutti i vescovi fossero stati con lui. 

[dal Diario di S. Kierkegaard]

Basta!

Sappi fermarti un passo prima che un altro ti dica: basta!
Sappi interrompere il tuo cammino prima che un altro ti dica: basta!
Sappi lasciare il posto a lungo occupato, prima che un altro ti dica: basta!
[Detto orientale]