martedì 24 luglio 2012

«Prendi il largo» (Lc 5, 4)

Dopo una giornata di riflessione sul tema della paura, d’improvviso mi è chiaro che la progressiva eliminazione di tutti i fattori di rischio, di tutto ciò che genera in me paura e tensione, mi porterebbe diritto alla tomba.

E non una tomba di un qualche cimitero, dove il corpo ormai giace inerte,…
La mia tomba sarebbe un qualsiasi ufficio, una casa, magari una bellissima torre piena di comfort in cui vivere senza preoccupazioni, una chiesa.

Ma, a ben vedere, non ci sarebbe alcuna differenza tra me e quel corpo seppellito al cimitero. Una volta eliminate tutte le esperienze potenzialmente pericolose, non avrei più sogni, desideri, emozioni, sorrisi, lacrime,… diventerei incapace di amare! E tutto per allontanarmi dal mondo, custodirmi, non arrabbiarmi, non espormi alle delusioni, ai tradimenti.

Chi mi ha riportato alla realtà è stato il Vangelo: «Prendi il largo» (Lc 5, 4), mi incoraggia Gesù. Lascia la terra ferma e va’ in mare!

Quando si intraprende un cammino, si ha sempre un po’ paura degli imprevisti che possono accadere lungo la strada. Ma essi sono l’occasione per fare esperienza della presenza di Dio, della Sua provvidenza.

Dovrebbe funzionare allo stesso modo nella relazione tra lo sposo e la sposa: un amore che pretende continue rassicurazioni e prove di fedeltà è destinato a spegnersi.

È per questo che sono convinto che solo avendo fede nel Signore e imparando da Lui ad amare, si impara a dire «Ti amo» ai fratelli che abbiamo accanto! [dGL]

lunedì 23 luglio 2012

Agosto con noi!

Il piccolo cortile della cattedrale risuonava fin dal primo giorno della voce di tanti vivaci ragazzini desiderosi di stare insieme e giocare. I giovani educatori avevano un bel da fare per animare i pomeriggi ma l’iniziativa era stata accolta con entusiasmo dal parroco e dai genitori e questo li incoraggiava.

Lo spazio non era molto ma presto si accorsero che questo non era essenziale, bastava lavorare un po’ di fantasia, proporre attività divertenti e coinvolgenti, essere amici, sorridere. Il pomeriggio era colorato e il gioco favoriva la nascita di amicizie che sarebbero durate a lungo nel tempo.

La semplicità accomunava educatori e ragazzi…

Nel primo giorno dopo la conclusione dell’oratorio estivo, ripenso a quella prima esperienza vissuta da ragazzo; si chiamava Agosto con noi. L’idea era stata dei giovani della parrocchia e aveva avuto un grande successo: permetteva a loro di esprimere generosamente la passione educativa e a noi ragazzi di trascorrere un’estate più bella! Il tempo sembrava volare e, senza che ce ne accorgessimo, arrivava il momento della festa finale: tutti in scena per mostrare ai nostri genitori quanto avevamo imparato…

È così anche oggi.
A distanza di tanti anni riconosco quella stessa gioia sul volto di educatori e ragazzi, un sorriso e una vivacità che sono capaci di cambiare il mondo, di colorarlo, di renderlo accogliente, aperto a ogni uomo!

Cari amici,
l’oratorio estivo è stato l’inizio, ora dobbiamo impegnarci a portare a tutti quel sorriso che Gesù ci ha donato!
Buon cammino! [dGL]

martedì 17 luglio 2012

Solo con la preghiera…

Ricordati che solo con la preghiera l’anima può lanciare lo sguardo nelle cose che l’occhio non vede.  [A. Tarkovskij, Andrej Rublev]

sabato 14 luglio 2012

L’uomo

L’uomo è un mistero. Occorre decifrarlo. E se ti ci vorrà tutta la vita per farlo, non dire che hai perso tempo. Io mi occupo di questo mistero perché voglio essere un uomo. 
[F. Dostoevskij]

giovedì 12 luglio 2012

La vera vita

Il Signore cerca nella moltitudine del popolo il suo operaio e dice: «C’è qualcuno che desidera la vita e brama trascorrere giorni felici?» (cfr. Sal 33, 13). Se tu all’udire queste parole rispondi: «Io lo voglio!», Iddio ti dice: «Se vuoi possedere la vera e perpetua vita, preserva la lingua dal male e le tue labbra non pronunzino menzogna: fuggi il male e fa’ il bene; cerca la pace e seguila» (cfr. Sal 33, 14-15). E se farete questo, i miei occhi saranno sopra di voi e le mie orecchie saranno attente alle vostre preghiere: prima ancora che mi invochiate dirò: Eccomi. [San Benedetto da Norcia, Regola]

martedì 10 luglio 2012

Prendi il largo!

Il nostro caro angelo è giovane, lo sai.
Le reti il volo aperto gli precludono, 
ma non rinuncia mai... 

[L. Battisti, Il nostro caro angelo]

mercoledì 4 luglio 2012

Inaspettato

Ci vuole molto impegno per custodire la gratuità, tesoro prezioso continuamente messo a rischio da ciò che ci circonda; l’idea che per ogni azione ci possa essere un ritorno, un guadagno, un frutto immediatamente visibile, si affaccia impercettibile alla mente, tentando di cambiare il nostro modo di pensare e agire.

Così, si comincia ad avere pretese su noi stessi e sugli altri, a essere scontenti se i fratelli non agiscono secondo i nostri piani, se il nostro valore non viene adeguatamente riconosciuto, se non occupiamo il ruolo che ci spetta,…

Con il passare del tempo, dimentichiamo la gioia del dono e le parole di Gesù: «Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date» (Mt 10, 8).

Provvidenzialmente, però, accade qualcosa di inaspettato: arriva una bella notizia e improvvisamente si apre un orizzonte più grande e siamo costretti a guardare, a meravigliarci, a gioire per l’opera del Signore. La notizia ricevuta è talmente bella, talmente importante e gioiosa che appena l’accogliamo, tutto il resto riprende la giusta dimensione e torna il sereno: Dio ama l’uomo e sempre lo chiama a stare con Lui! [dGL]

martedì 3 luglio 2012

Cur non ego?

Incredulo o credente?
In gioco non c’è solo una dichiarazione formale, ma la vita stessa dell’uomo. Credere nel Cristo apre gli occhi al riconoscimento di Lui presente proprio nel mezzo: «Mio Signore e mio Dio!» (Gv 20, 28).

Tommaso è fermo, non riesce a credere, è bloccato come noi quando affrontiamo un problema che non riusciamo a comprendere. Tutt’intorno i suoi amici tentano di aiutarlo, di rassicurarlo, di coinvolgerlo: «Abbiamo visto il Signore!» (Gv 20, 25).

Egli, però, percepisce il suo limite: ha bisogno di vedere, di toccare il suo Maestro.

Passano otto giorni, un tempo carico di attesa, di speranza, di fiducia che accadrà qualcosa: il Signore mi aiuterà a superare questo momento, mi prenderà per mano e mi condurrà con sé, rafforzerà la mia debole fede.

Leggendo il racconto dell’apparizione a Tommaso, mi tornano in mente le parole di Gesù: «Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro» (Mt 18, 20). Gesù torna tra i suoi discepoli riuniti e di nuovo sta in mezzo e dona loro la pace.

Poi si prende personalmente cura di Tommaso; è lì per soccorrerlo, per rispondere al suo desiderio: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani… e non essere incredulo ma credente» (Gv 20, 27).

Che gioia per Tommaso riconoscere Gesù e sentir rifiorire la fede!
Che pace nel continuare a stare con Lui!

Il credente è beato e non si cura più di ciò che il mondo pensa di lui o della sua storia. Il suo tutto è Cristo. Vive solo per Lui. Continuerà a condurre una vita ordinaria, preoccupato soltanto di compiere la volontà di Dio e scegliendo ciò che è conforme al Vangelo. Sarà proprio questa sua testimonianza silenziosa a suscitare nell’osservatore esterno la domanda: «Se questi e queste sono stati capaci di tanto, perché non potrei esserlo io?».

Così, entrare in contatto con i santi ci mette in movimento, suscita in noi il desiderio di essere come loro dei semplici credenti che tutto ricevono da Dio. [dGL]

lunedì 2 luglio 2012

Decidere…

«Seguimi» dice oggi il Vangelo (Mt 8, 18-22).
Gesù incontra l’uomo e lo libera: prima di tutto, deciditi per me!
Scegli di vivere alla mia presenza; stai con me!

Lungo la strada, abbiamo bisogno di compiere scelte radicali per fare esperienza della paternità e della provvidenza di Dio.

Vigilando come sentinelle per custodire la purezza del cuore, cerchiamo, allora, di portare a Gesù nella preghiera tutto il nostro vissuto. Si segue uno di cui ci si fida e fidandoci non abbiamo paura di mostrargli anche i timori, le ferite e le debolezze che portiamo.

Dopo essere stati chiamati a diventare discepoli, dobbiamo prendere la decisione definitiva di seguire Gesù. Un certo senso di precarietà, di incertezza, di fragilità e di povertà ci accompagnerà sempre; ma sarà occasione per rinnovare la nostra fiducia in Lui.

Egli ci affida dei talenti da mettere a frutto; condividerli coi fratelli permette a Lui di moltiplicarli per la vita e la gioia di tanti. A questo proposito, abbiamo tutti coscienza di come la generosità di alcuni giovani animatori ed educatori consente a tantissimi ragazzi di poter vivere belle esperienze di vita cristiana come l’oratorio estivo o il campo-scuola.

Cos’è questo se non il desiderio di donare i propri talenti per il bene di tutti?

Nella semplicità di un po’ di tempo offerto agli altri, si può imparare cosa vuol dire prendersi cura di qualcuno, apprezzare il valore di amicizie gratuite, crescere alla scuola del Vangelo.

Ti ringrazio, Signore, per il dono di tanti amici! [dGL]