È proprio del demonio indebolirsi e perdersi d’animo,
e quindi allontanare le tentazioni, quando chi si esercita nella vita
spirituale si oppone a esse con fermezza, agendo in modo diametralmente
opposto; se invece chi si esercita comincia a temere e a perdersi d’animo nel
sostenere le tentazioni, non c’è al mondo una bestia così feroce come il nemico
della natura umana nel perseguire con tanta malizia il suo dannato disegno. [Ignazio
di Loyola, Esercizi spirituali]
giovedì 28 giugno 2012
lunedì 11 giugno 2012
Sorriso
Stamattina, visitando il blog di
Alessandro D’Avenia (www.profduepuntozero.it), ho letto una sua testimonianza
su tre personaggi straordinari: Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e don Pino
Puglisi.
Durante la lettura, mi sono commosso a
queste parole: «Del terzo, padre Puglisi,
so qualcosa di più per la consuetudine tra le mura del liceo. Era puntuale e
sempre sorridente. Non aveva grandi doti oratorie, ma la forza semplice e
convincente di chi pronuncia parole vissute. Aveva di che disperarsi e rattristarsi,
ma sorrideva sempre. Non si trattava di un ottimismo leggero perché poco
compromesso con la realtà, ma del sorriso di chi non ignora i problemi e li
affronta giorno per giorno nella celebrazione della Messa. Da lì traeva la sua
forza quotidiana».
Il sorriso, la beatitudine, la gioia di don
Pino e di ogni uomo sono dono di Dio.
La fiducia nell’opera del Signore cresce
e si consolida nel tempo, anche grazie alla prova, alle persecuzioni, alle
difficoltà.
La liturgia di oggi ci presenta Elia
(1Re 17, 1-6) che vive le parole pronunciate dal Salmista (Sal 120/121): «Il Signore è il tuo custode, il Signore è
la tua ombra e sta alla tua destra». Il profeta è costretto a nascondersi,
Dio è lì con lui, gli parla ed è fedele: non gli fa mancare il necessario per
vivere. Nella prova e nella persecuzione la beatitudine e il sorriso dell’uomo sono
segni della sua totale fiducia in Dio.
Le parole di Gesù nel Vangelo di oggi mi
colpiscono al cuore, non per uccidermi ma per farmi vivere! Egli dice: «Beati voi quando vi insulteranno, vi
perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa
mia» (Mt 5, 11).
Penso al mio stato d’animo di fronte
alla falsità, all’ipocrisia, alle maldicenze, alle parole che fanno male,…
Signore, per me è già difficile restare
sereno, come puoi chiedermi addirittura di rallegrarmi ed esultare?
Come sempre, è la Tua Parola a
rispondermi: «… grande è la vostra
ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di
voi» (Mt 5, 12).
Tenendo
fisso lo sguardo su Gesù e riconducendo a Lui ogni cosa, ritroveremo il sorriso
e, come i profeti, i santi, don Pino e tanti luminosi testimoni del Vangelo,
saremo beati! [dGL]
sabato 9 giugno 2012
L’Amico
Ho trovato un amico che cammina con me,
sulla stessa strada;
Quello
che Lui vede in me, io spesso non lo vedo; però, mi fido di quegli occhi,
di quella Parola che di un esperto pescatore fece un pescatore di uomini. [dGL]
la polvere non lo spaventa, né lo ferma
il buio o il giudizio della gente.
È un amico sincero, dal parlare
semplice.
Chi lo incontra prova un forte desiderio
di conoscerlo meglio,
di scoprire come vive, cosa ama, cosa lo
fa felice.
«Dove
abiti?»,
gli chiesi una volta.
«Vieni
e vedi»,
mi rispose con un sorriso.
L’ho seguito.
Dapprima da lontano, poi sempre più da
vicino.
Non sempre comprendo il cammino che
percorre.
Lui se ne accorge, si ferma e fissa lo
sguardo su di me.
di quella Parola che di un esperto pescatore fece un pescatore di uomini. [dGL]
martedì 5 giugno 2012
Senza conoscersi
Vide Lodovico spuntar da
lontano un signor tale, arrogante e soverchiatore di professione, col quale non
aveva mai parlato in vita sua, ma che gli era cordiale nemico, e al quale
rendeva, pur di cuore, il contraccambio: giacché è uno dei vantaggi di questo
mondo, quello di poter odiare ed esser odiati, senza conoscersi.
[A. Manzoni, I Promessi sposi, capitolo
IV]
lunedì 4 giugno 2012
Lo sposo
Lorenzo o, come
dicevan tutti, Renzo non si fece molto aspettare. Appena gli parve ora di
poter, senza indiscrezione, presentarsi al curato, v’andò con la lieta furia d’un
uomo di vent’anni, che deve in quel giorno sposare quella che ama. […]
Comparve
davanti a don Abbondio, in gran gala, con penne di vario colore al cappello,
col suo pugnale dal manico bello, nel taschino de’ calzoni, con una cert’aria
di festa… [A. Manzoni, I Promessi sposi]
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