Tommaso percorreva
pensieroso l’area tecnica dettando al suo discepolo alcune considerazioni
tattiche. La partita era iniziata soltanto da qualche minuto e il taccuino del
suo collaboratore era già pieno di appunti; la sua squadra, infatti, stava
soffrendo molto a centrocampo e bisognava correre ai ripari.
Agostino, invece, sulla
panchina avversaria sembrava tranquillo.
Da diversi giorni le
due formazioni erano alle prese con gli allenamenti.
Tutto era iniziato una
mattina di maggio al Bar Timeo.
Siro stava parlando di
calcio con Nicola e Paolo.
Altri clienti, attirati
dalla discussione, si erano raccolti intorno a loro e avevano trovato interessante
la proposta di Paolo: organizzare una partita coinvolgendo i migliori
calciatori del paese.
Ottenuto il parere
positivo di Pietro, custode del campo sportivo, i tre si erano messi al
lavoro per creare le due formazioni.
Innanzitutto, bisognava
individuare gli allenatori.
Dopo lunghe consultazioni,
vennero ingaggiati Tommaso e Agostino.
I due, accomunati da
una grande passione per la sapienza e per la ricerca, cominciarono le selezioni.
Attirati dalle urla dei
tifosi, entrarono in un campetto parrocchiale e Agostino notò subito la grande
intesa tra Domenico e Francesco: il primo confezionò un assist perfetto per il
suo compagno di squadra che, entrato in area, disinnescò abilmente il sistema
di difesa avversario e depositò la palla in rete. Stupito per la velocità dell'azione, Agostino decise che sarebbero
stati due ottimi acquisti per la sua squadra.
Da parte sua, Tommaso
scoprì un giovane regista di nome Ignazio, giocatore spagnolo molto
disciplinato, capace di mettere ordine a centrocampo e di innescare l’azione
offensiva con i suoi lanci precisi. A fine partita, i tre furono subito messi
sotto contratto.
Spostandosi lungo il
mare, l’attenzione dei due CT fu attirata dalla precisione dei tiri di Giacomo
e Giovanni. Il portiere Andrea, con agilità felina, doveva saltare da un palo
all’altro per impedire che il pallone varcasse la linea di porta.
(continua…)